Il mio migliore amico è fascista - Un racconto delicato che tutti dovrebbero leggere

Rudy Pesenti

21 mar 2022Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 29 gen

Takoua Ben Mohamed racconta con una graphic novel la sua storia non semplice di integrazione, tra pregiudizi, difficoltà, paure e insicurezze in una società che sembra non voler accettare le sue scelte. Una storia delicata magistralmente raccontata che ognuno di noi dovrebbe leggere, perché insegna molto anche a chi crede di conoscere già tutto su questo tema.

Takoua Ben Mohamed è una ragazza dalle origini tunisine, che all'età di 8 anni si trasferisce in Italia con la sua famiglia, precisamente a Roma, dove ad aspettarli c'è suo padre, già in Italia da diversi anni. Il mio migliore amico è fascista parte da qui.

A scuola viene obbligata ad avere un compagno di banco molto particolare: un ragazzo dalle idee ultrafasciste che non può che rendere la vita impossibile a Takoua. Anche perché lei decide, contro la volontà della sua stessa famiglia, di indossare il velo per andare a scuola. Questo porterà ancora più incomprensioni, più cattiveria e più ostilità da parte di chi la circonda quotidianamente.

Una storia difficile da raccontare in modo così diretto e così vivo, che fa adorare fin da subito la protagonista, e pagina dopo pagina non c'è proprio modo di staccare gli occhi da questo libro che tratta un argomento così difficile con una semplicità davvero disarmante.

Un racconto da leggere assolutamente, da far conoscere soprattutto alle generazioni più giovani per capire la più importante delle cose: dietro l'apparenza c'è sempre una persona che ha i nostri stessi sentimenti, dietro le differenze ci sono sempre tante cose in comune.

Una graphic novel da regalare, da consigliare, da acquistare assolutamente.

Per chi lo volesse conoscere, eccolo QUI

Qui sotto, invece, vi lascio alcune delle mie pagine preferite del libro. Lascio parlare loro, che è la cosa migliore.