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Io lo so perché il primo viaggio non si scorda mai

Immagine del redattore: Rudy PesentiRudy Pesenti

Aggiornamento: 29 gen 2022

Il primo viaggio non si scorda mai. Intendo il primo senza genitori, senza nessuno intorno a definirti una strada, senza sapere con certezza cosa potrai raggiungere.


Londra. Aprile 2008. Con un gruppo di amici prenotiamo un ostello in periferia e i biglietti aerei. Qualcuno magari è già stato da qualche altra parte in Europa, qualcuno no. Io, per esempio, era la prima volta che salivo su un aereo.

Chiedevo al mio amico Himbe: "ma fa paura?" oppure "ma cosa senti quando l'aereo parte?". Domande a caso, senza nessun senso. Perché come tutte le esperienze, per sapere che emozioni ti possono dare le devi vivere, nessuno te le può spiegare.


Così del nostro primo viaggio ci ricorderemo tutti del senso di libertà sulla pelle, ma anche del senso di responsabilità che si fa strada, del fatto che all'improvviso ti senti in grado di saperti gestire da solo una giornata intera, poi un weekend intero, e poi sempre di più. E allora nasce la consapevolezza che tu non sei più legato soltanto alle persone che ti hanno cresciuto, ma hai una vita davanti che puoi realizzare da solo.


Il primo viaggio serve per scoprire nuovi mondi, per vedere culture diverse che convivono in pace tra di loro, per scoprire che le differenze sono soltanto nella nostra testa, e non intorno a noi. Soprattutto in una metropoli come Londra, dove il diverso mi sono sentito io perché non ero in grado di parlare la loro lingua. E non parlo solo di parole, ma anche del modo di porsi, del vestirsi, del modo di vivere. Avrei voluto essere ognuno di loro, essere dentro la testa di ogni persona e capire quanto la pensasse diversamente da me su ogni cosa. Per la prima volta mi confrontavo con un mondo che non era più soltanto il mio piccolo orto di provincia, ma con una serie di persone di cui avrei voluto sapere tutto, di cui avrei voluto conoscere fino in fondo la loro storia.


Dopo soli 4 giorni sentivo di essere cresciuto almeno un po'. Era la prima volta che provavo una sensazione simile. Ed è stata proprio questa certezza a non farmi più fermare. C'era un mondo lì fuori fatto di persone da conoscere, di storie da scoprire, di luoghi da esplorare.


Come dicevo, il primo viaggio non si scorda mai. Ma se viaggi con il cuore leggero e gli occhi aperti, da ogni viaggio tornerai con qualcosa in più che ti farà diventare grande, migliore di ciò che sei ora. E allora ogni viaggio, non soltanto il primo, non si scorda mai.



Aeroporto di Londra Standsted, aprile 2008.



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Alpi bresciane

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Scrittore, viaggiatore, sognatore. 

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