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Le 10 canzoni finaliste al Premio Amnesty 'Voci per la libertà' 2025 - Sezione Big

  • Immagine del redattore: Ivana Ferriol
    Ivana Ferriol
  • 5 lug
  • Tempo di lettura: 5 min

Bullismo, sicurezza sul lavoro, diritto di protesta, cittadinanza, discriminazioni, aborto, body shaming, conflitti, cambiamento climatico, migrazioni,

Ogni anno Amnesty premia la miglior canzone che riguarda le più attuali tematiche sociali. In questa edizione il brano vincitore del Premio Amnesty International Italia 2025 è "Onda alta" di Dargen D'Amico. È stato scelto perché rimette al centro l'essere umano e i pericoli che affronta chi fugge da situazioni disperate.

Il premio verrà consegnato durante la fase live di "Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty" a Rovigo, dal 18 al 20 luglio 2025. Ad assegnare il premio sarà una giuria composta da giornalisti, conduttori radiofonici e televisivi, referenti di Amnesty International Italia e di Voci per la Libertà.

Ma ecco in rassegna le dieci canzoni finaliste al Premio Amnesty 'Voci per la Libertà' 2025 sezione Big.

Premio amnesty 2025

ONDA ALTA - DARGEN D'AMICO (VINCITORE)

Sta arrivando, sta arrivando l’onda alta

Stiamo fermi, non si parla e non si salta

Senti il brivido, ti ho deluso, lo so

Siamo più dei salvagenti sulla barca

È una canzone del rapper e cantautore italiano Dargen D'Amico, già famosa, in quanto presentata al Festival di Sanremo 2024. Il brano affronta il tema dei viaggi dei migranti, evidenziando i rischi e le difficoltà che affrontano, con un chiaro riferimento alla situazione di pericolo che vivono in mare. Una storia d'amore su un'imbarcazione che forse non raggiungerà mai la sua destinazione.

CANTA ANCORA - ARISA

E se potessi

io sarei lo scrigno dei pensieri tuoi

con una mano solleverei le pene che tu hai

e ti proteggerei per sempre

perché senza di te non sono niente

perché a me basta che tu sia qui accanto a me

Parla del bullismo subito da Andrea Spezzacatena, che tre giorni dopo aver festeggiato il quindicesimo compleanno si è tolto la vita. La canzone è una colonna sonora del film Il ragazzo dai pantaloni rosa uscito da non molto su Netflix. Arisa si è sentita toccata in prima persona, dal momento che anche lei è stata vittima di bullismo. La canzone racconta l'amore di una figlia per la madre, verso la persona che più ci ha protetti nella vita.

IL MIO NOME È LALA - ASSALTI FRONTALI ft. LUCA D'AVERSA

Perseguitata tre volte e a rischio pò-grom

Perché donna, donna libera e perché donna rom

Ho fatto festa con medici e ostetriche

Ma il mio nome non risulta in nessuna anagrafe

Io non esisto, ma respiro, non mi vedi?

Colonna sonora del film “Lala”, il brano racconta la storia di una ragazza rom che lotta per i suoi diritti e per riavere il suo bambino. Si fa luce su una generazione invisibile, denunciando la mancanza di leggi di cittadinanza intelligenti.

EVA E ADAMO - MARTINA ATTILI

Erano in due nei giardini di nostro Signore

Sono stati sia Adamo che d’Eva a fare l’amore

ma sul corpo di Eva il fatto è rimasto evidente

e adesso viene condannata lei da questa gente

La canzone parla di una bambina di 10 anni che, a seguito di una violenza, rimane incinta e deve affrontare un percorso doloroso per ottenere l'interruzione della gravidanza, dopo l'annullamento di Roe vs. Wade, che garantiva il diritto all'aborto negli Stati Uniti. La canzone, quindi, tocca il tema della violenza minorile e dei diritti delle donne, in particolare quello all'aborto.

LA RABBIA NON TI BASTA - BIGMAMA

È facile distruggere i più fragili

Colpire e poi affondare chi è solo

Copri le lacrime segreti da tenere, non farti scoprire

Lo sai che a casa non devon sapere, cosa dovrai dire

Una figlia che perde chi la vuole avere, quindi apri ferite

Vorresti solo un altro corpo. Ma a quale costo?

Bigmama ha dedicato la canzone a Marianna, a sé stessa, bambina e adolescente. Non si riferisce solo alle persone grasse, è un messaggio universale: il brano è dedicato a chi è effimero, basso, proviene da brutti quartieri o da un contesto sociale povero: è un brano per tutti. È un invito a essere il primo a credere in quello che vuoi.


UN SEGNO DI VITA - VASCO BRONDI

E dammi un segno di vita

Un altro segno di vita

I germogli di Hiroshima

E una pioggia infinita

Le schegge di una cometa

Un Segno di Vita è una preghiera dedicata a un presente che subisce bombardamenti e cambiamenti climatici. In questo contesto è fondamentale riconoscere la bellezza e ciò che inferno non è “in questo inferno” e alimentarlo, dandogli spazio. Consapevoli che i germogli crescono anche dopo le bombe atomiche.

CASA MIA - GHALI

Ma, come fate a dire che qui è tutto normale

Per tracciare un confine

Con linee immaginarie bombardate un ospedale

Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane

Non c’è mai pace

Il testo è un dialogo tra Ghali e un extraterrestre che gli fa notare quanto il nostro pianeta sia bellissimo, e che nonostante le tragedie del mondo la natura sistema sempre tutto.

Malgrado tutte le contraddizioni, la canzone si conclude con un messaggio positivo.

Sto già meglio se mi fai vedere il mondo come lo vedi tu”.

 Il verde del prato, il blu del cielo, quindi in generale la bellezza della natura.

L'UOMO NEL LAMPO - PAOLO JANNACCI E STEFANO MASSINI

Sai Michè, non è che sono solo in questo posto

C’è più folla che a Rimini ad agosto

Tutti come me finiti fuori pista. Tutti fuori dalla lista

Tutti con il marchio addosso di questo paradosso

Che il lavoro porta sotto terra e l’operaio muore come in guerra

Canzone denuncia sulle morti bianche, in quanto ogni anno in Italia muoiono quattro persone al giorno sul posto di lavoro, secondo i dati Inail. Nel brano si immagina un operaio in fabbrica che improvvisamente muore in un’esplosione. La canzone è un piccolo ritratto di vita drammatica, perché cristallizza un dialogo impossibile: da quella fotografia appesa in salotto, il padre non smette mai di parlare al figlio.

DISOBBEDIRE - FIORELLA MANNOIA

E lo so, me lo impedisce la coscienza

e la libertà che ancora grida dentro,

ché all’ipocrisia continuo a preferire

il diritto di disobbedire

Il brano ci invita a seguire la propria coscienza e rifiutare le regole che non rispecchiano il nostro sentire, ribellarsi all’ipocrisia e difendere il diritto di essere sé stessi. Il brano ci ricorda che manifestare è un diritto. Ci invita a tenere alta la guardia sul potere che abbiamo di difendere la nostra libertà.


SCACCIAMALI - PIERO PELÙ

Scacciamali, scaccia, caccia mali

Via le guerre, le armi e gli arsenali

Scacciamali, scaccia, caccia mali

Basta bombe su case e ospedali

Brano contro la guerra, il brano parla dei deserti causati dai continui conflitti.

Dobbiamo reagire con la cultura della pace, perché in guerra non vince mai nessuno. Dobbiamo tornare ad essere persone tra le persone."


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