I talent show, dal loro arrivo, hanno decisamente abbassato la qualità dei testi che poi andiamo ad ascoltare in radio. Vuol dire che hanno fatto scomparire i cantautori? No. Significa soltanto che molto spesso non vengono trasmessi in radio, ma vanno cercati un po' più a fondo. Ecco alcuni esempi di ciò che di buono ancora si può trovare da noi, che dal 2020 in poi sono ancora attivi con nuove pubblicazioni.
VASCO BRONDI
"E forse si trattava di accettare la vita come una festa
Come ha visto in certi posti dell'Africa
Forse si tratta di affrontare quello che verrà
Come una bellissima odissea di cui nessuno si ricorderà
E forse si trattava di dimenticare tutto come in un dopoguerra
E di mettersi a ballare fuori dai bar
Come ha visto in certi posti dell'ex Jugoslavia
Forse si tratta di fabbricare quello che verrà
Con materiali fragili e preziosi, senza sapere come si fa"
-LE RAGAZZE STANNO BENE-
Icona della scena Indie italiana, Vasco Brondi non si è mai arreso alle logiche del mercato ed ha continuato a sfornare testi per brani sicuramente non da primo ascolto, ma di qualità assoluta. Prima con il nome de Le Luci della centrale elettrica e poi, dopo dieci anni dall'uscita del primo album passato al suo vero nome Vasco Brondi, non ha mai smesso di emozionare con la sua voce profonda e a tratti incerta e un continuo scavare nell'animo umano.
BRUNORI SAS
"Ma chiedilo a Kurt Cobain
come ci si sente a stare sopra un piedistallo
e a non cadere
Chiedilo a Marilyn
quanto l'apparenza inganna
e quanto ci si può sentire soli"
-KURT COBAIN-
Capace di passare da splendide canzoni d'amore (come Per due che come noi, Una domenica notte) a canzoni più ironiche o irriverenti (Rosa, Italian Dandy) ad alcune prettamente sociali (Colpo di pistola che tratta della violenza sulle donne, o L'uomo nero che è più strettamente politica), Brunori SAS è il cantautore più completo di questa generazione di artisti. Un repertorio capace di accontentare ogni tipo di ascoltatore. E se non avete mai visto un suo concerto andateci: oltre ad emozionarvi, vi divertirete anche molto.
APPINO - THE ZEN CIRCUS
"Me ne son fregato dei giudizi della gente
Nessuno giudica se è un poco intelligente
Ne ho amati molti perché lo volevo fare
Tanti ne ho odiati ma anche loro per amore
Ho preferito Gesù Cristo a suo padre
Anche se entrambi non li voglio al funerale
Ho scelto tutto quello che volevo fare
E ho pagato ben contento di pagare
Perché la scelta in fondo è l'unica cosa
Che rende questa vita almeno dignitosa"
-IL TESTAMENTO-
Appino, leader e frontman degli Zen Circus, oltre a canzoni con la band ha prodotto anche qualche album da solista, con delle perle rare assolutamente imperdibili. Voce rock inconfondibile, Appino si riconosce dai testi veri e vissuti cantati con la stessa intensità di chi crede veramente a ciò che sta dicendo. L'amore lo racconta a modo suo, così come il rapporto con i genitori, spesso presente, racconta la società, il mondo del lavoro e tante tematiche che un tempo erano di esclusività dei grandi cantautori italiani.
LO STATO SOCIALE
"Il governo ha sacrificato le vergini per pagare il locale
Poi a un certo punto il capo ha detto
'Adesso facciamo finta che siete voi a comandare
Io faccio solo l'aguzzino'
Ma che infamia finire la guerra e non avanzare vino
Far fuori chi ha fame e poi non avere pane
Farsi concorrenza senza mai lavorare
E andare affanculo perché non si sa dove andare"
-ABBIAMO VINTO LA GUERRA-
Lodo, Alby, Carota, Checco, Bebo. Eccoli i componenti di una band che ha letteralmente fatto esplodere il Festival di Sanremo del 2018 con un ritmo sconvolgente e un testo comunque per niente banale. Dopo quella parentesi più commerciale, Lo Stato Sociale non ha mai perso la sua strada e ha mantenuto una grandissima credibilità tra i suoi fan. I testi raccontano una società sempre schiava di qualcosa, da cui doversi in qualche modo liberare con le piccole cose. Quasi Liberi, Cromosomi, Abbiamo vinto la guerra, Anche i ricchi muoiono e molte altre canzoni sono simbolo di questa lotta alla società sempre più capitalista. Lo scorso anno Lo Stato Sociale ha portato in giro per l'Italia un meraviglioso tour con concerti gratis o al massimo con un costo di 5 euro. In quanti ancora lo fanno? Ora hanno dichiarato un pausa discografica. Speriamo non per molto.
NICCOLO' FABI
"La salvezza in ogni grano di un rosario
ogni lettera del mio vocabolario
scavalchiamo quei cancelli uno ad uno
nelle cellule di un uomo è il suo destino
Abbiamo due soluzioni
o un bell'asteroide e si riparte da zero
O una somma di piccole cose...
Una somma di passi, che arrivano a cento
di scelte sbagliate, che ho capito col tempo
ogni voto ho buttato, ogni centimetro in più
come ogni minuto che abbiamo sprecato
e non ritornerà…"
-UNA SOMMA DI PICCOLE COSE-
Diciamoci la verità: quanto è che non ascoltiamo in radio una canzone di Niccolo' Fabi? Da troppo. Perché noi abbiamo bisogno delle sue parole, ma nessuna radio ce le fa più sentire. Ma noi possiamo cercarle, trovarle, farle nostre. Niccolo' ha avuto una grandissima trasformazione, da cantante di canzoni più Pop (Lasciarsi un giorno a Roma, Capelli, Dica) fino ad arrivare agli ultimi album, quasi sussurrati, sempre pieni di belle parole e carichi di una profonda emozione. A giugno, insieme ai compagni di una vita Max Gazzé e Daniele Silvestri ha riempito il Circo Massimo di 50 mila persone: io c'ero, ed è stato unico. Soprattutto quando Niccolo' ha cantato Facciamo Finta, canzone dedicata alla figlia scomparsa, e il tempo in quei minuti sembrava eterno, che quasi non potesse passare mai più.
SIMONE CRISTICCHI
"Guarda con amore la tua arroganza, la tua chiusura
Guarda alle tue piccolezze come guarda una madre al figlio
Che agita i pugnetti per respingerla piangendo
Così amerai il tuo assassino e pregherai per lui
Guarderai con dolcezza il persecutore
Chi ti esclude crudelmente
Chi ti umiliò e ti sconfisse senza nemmeno riconoscerti
Non rifiutare niente, non giudicare, non condannarti
Resta uno, unanime, un'anima, indivisa, resta coerente
Non resistere al male, non raddoppiarlo
Fattene madre, fattene intermediario, medico, fattene carico e cura"
-ACCADE-
Artista poliedrico, ormai impegnato in tour più teatrali che prettamente da concerti musicali, Simone Cristicchi è stato in grado di trasformare in breve tempo la sua immagine: da canzoni come Vorrei cantare come Biagio Antonacci o Ombrelloni, ha subito invertito rotta dimostrando la sua sensibilità vincendo Sanremo con Ti regalerò una rosa, non esattamente una banalità di testo. Nel 2019 lo rivediamo al Festival dei Sanremo con un brano intensissimo e pieno di vita: Abbi cura di me.
Da allora non l'abbiamo più visto sulle grandi scene musicali ma lui ha continuato a scrivere e produrre: quest'anno infatti ha pubblicato l'album Dalle tenebre alla luce, pieno di piccole perle tutte da ascoltare.
SAMUELE BERSANI
"Basta passare la voce che il mostro è cattivo
Poi aspettare un minuto e un esercito arriva
Bombe e fucili, ci siamo, l'attacco è totale
Gruppi speciali circondano il vecchio cortile
Dicono che sono pronti a sparare sul mostro
Lo prenderemo, sia vivo che morto sul posto
Dicono loro che sono soldati d'azione
Classe di uomini scelti e di gente sicura
Ma l'unica cosa evidente, l'unica cosa evidente
È che il mostro ha paura, il mostro ha paura"
-IL MOSTRO-
Dagli anni '90 in poi siamo stati accompagnati dai bellissimi testi di Samuele Bersani. Capolavori come Giudizi Universali, Spaccacuore, Replay e molte altre sono entrate nelle nostre case per accompagnarci in un viaggio musicale meraviglioso. Tra le altre cose, è anche autore della famosissima Canzone, cantata da Lucio Dalla. Nell'ultimo decennio Samuele ha diradato le sue uscite, senza però mai smettere di stupire: una su tutte En&Xanax, brano che impossibile da dimenticare. Se non avete mai visto un suo concerto, dovreste recuperarlo: il cantautore bolognese ha una serie di incredibili aneddoti che sfoggia durante la performance. Impossibile non amarlo.
DANIELE SILVESTRI
"E senza scudi per proteggermi né armi per difendermi
Né caschi per nascondermi o santi a cui rivolgermi
Con solo questa lingua in bocca
E se mi tagli pure questa
Io non mi fermo, scusa
Canto pure a bocca chiusa"
-A BOCCA CHIUSA-
A bocca chiusa è una bellissima canzone tornata in voga con il successone del film 'C'è ancora domani' di Paola Cortellesi. Ma Daniele Silvestri è anche molto altro: dalle canzoni per ballare, a quelle più leggere ma anche quelle che passano in radio e hanno comunque dei significati davvero importanti. Una su tutte Gino e l'Alfetta. Così come l'ultima sua apparizione al Festival di Sanremo non è di certo stata qualcosa di banale: Argentovivo è una polemica sociale contro il sistema scolastico attuale.
BAUSTELLE
"Ma voglio immortalarti e ricordarti così
Coi sandali e il coraggio di Yanez
E porterò morendo quella gioia corsara con me
Io nel frattempo me ne sono andato
Se vuoi ti ho tradito
Che effetto mi fa?
La piscina di un agriturismo
Ha coperto le rane
L'ultima volta che ti ho salutato
Poi sono scappato nel cesso del bar
Ed ho pianto sul tempo che fugge
E su ciò che rimane"
-LE RANE-
"Lavori in corso", letteralmente la traduzione dal tedesco di Baustelle. Che è esattamente ciò che sembrano essere loro. Un gruppo con la propria nicchia di pubblico che proprio piccola non è: ogni volta che pubblicano una data per un concerto, in poche ore i biglietti si esauriscono. Sound spesso particolare, hanno nella loro forza principale il continuo scambio di voci così diverse tra loro di Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi.
PICCOLA ORCHESTRA KARASCIO'
"Grappa e fogli di giornale, per resistere all’inverno
La tristezza rende amore quando piangi e cala il giorno
Donne, vino, sigarette, sulla strada e dentro al cuore
Per te nulla è mai per sempre, e il mistero ha un buon odore
Vecchio stronzo senza tempo, quanta vita porti dentro,
quante gocce di splendore sotto un volto da barbone.
C’è chi vive in mezzo al lusso, ma non riesce a stare al pari;
tu sorridi ed hai soltanto grappa e fogli di giornale"
Band di Albino, in provincia di Bergamo, come lo sono i Verdena e i Pinguini Tattici Nucleari. Paolo Piccoli è il frontman e l'autore delle canzoni pubblicate da questo gruppo che è sempre un piacere ascoltare dal vivo. I testi non sono mai banali, tanto che nel 2010 la Piccola Orchestra Karasciò vince il premio Amnesty International con il brano Beshir, dedicato ai migranti che rischiano la vita per attraversare il mar Mediterraneo in cerca di una nuova vita. Se non li conoscete, ve li consiglio in tutto il loro splendido repertorio.
Insomma, non tutto è perso. Bisogna solo scavare un po' di più.
Come fare a tornare al primo posto la qualità? Dipende tutto da noi: da cosa ascoltiamo ogni giorno.
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Ti ricordo che gli interi ricavi de 'La scuola venuta dal vento', mio ultimo libro che racconta il viaggio dello scorso anno dedicato a costruire una scuola a Loosuk, regione di Samburu, Kenya, andranno in beneficenza a Missione Calcutta APS ETS per progetti simili a questo!
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