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'Solo bagaglio a mano' di Gabriele Romagnoli è un libro che non dovresti perderti

Immagine del redattore: Rudy PesentiRudy Pesenti

Aggiornamento: 29 gen

In un momento particolarmente difficile della mia vita questo libro è arrivato a me, e non potevo chiedere regalo migliore. A pagina 37 c'è una frase che col tempo è diventata un mantra: "Il più delle volte ho trovato quel che cercavo quando mi sono perso".



TRAMA:

Non ingombrare, non essere ingombranti: è l'unica prospettiva che si possa contare fra quelle positive, efficaci, forse anche moralmente e politicamente buone. Gabriele Romagnoli ha avuto modo di pensarci in Corea, mentre era virtualmente morto, chiuso in una cassa di legno, per un bizzarro rito-esperimento. Nel silenzio claustrofobico di quella bara, con addosso solo una vestaglia senza tasche (perché, come si dice a Napoli, "l'ultimo vestito è senza tasche"), arrivano le storie, le riflessioni, i pensieri ossessivi che hanno a che fare con la moderazione. Il bagaglio a mano, per esempio. Un bagaglio che chiede l'indispensabile, e dunque, chiedendo di scegliere, mette in moto una critica del possibile. Un bagaglio che impone di selezionare un vestito multiuso, un accessorio funzionale, persino un colore non invadente. Il bagaglio del grande viaggiatore diventa metafora di un modello di esistenza che vede nel "perdere" una forma di ricchezza, che sollecita l'affrancamento dai bisogni, che non teme la privazione del "senza". Anche di fronte alle più torve minacce del mondo, la leggerezza di sapersi slegato dalla dipendenza tutta occidentale della "pesantezza" del corpo, e da ciò che a essa si accompagna, diventa un'ipotesi di salvezza. Viaggiare leggeri. Essere leggeri. Vivere leggeri. Gabriele Romagnoli centra uno dei temi decisivi della società contemporanea e della sopravvivenza globale e scrive una delle sue opere più saporite, il racconto di una rinascita, di un risveglio.


PERCHÈ DOVRESTI LEGGERLO:

L'autore ti porta con sé nel suo peregrinare lungo il mondo alla ricerca di storie. E quando hai a che fare con mondi e culture diverse dalle tue, con una quantità infinita di persone, e con luoghi sempre nuovi, qualcosa di interessante da raccontare ce l'hai di sicuro. Accade così con Gabriele Romagnoli, un condensato di esperienze ben scritte e con un'unica tematica: togliere anziché aggiungere nella propria vita. Per potersi muovere bisogna essere leggeri, bisogna portare con sé solo l'essenziale: un bagaglio a mano basta per poter vivere. E non si parla solo di oggetti, ma anche di persone, di pensieri, di ricordi.

Perdere qualcosa è davvero un guaio? O un'occasione? Si chiede l'autore.

In un crescendo di emotività, il libro ti porterà a farti tante domande sul tuo modo di vivere, e in 87 sole pagine avrai per sempre con te qualcosa di assoluto valore. Con un sorprendente finale in cui faticherete a trattenere le lacrime.


LA MIA FRASE PREFERITA:

Il libro è pieno di frasi sottolineate. Davvero una raccolta di bei pensieri da ricordare. Ma la mia frase preferita rimane sempre quella inserita nel sottotitolo di questo articolo: "Il più delle volte ho trovato quel che cercavo quando mi sono perso"


AUTORE: GABRIELE ROMAGNOLI

CASA EDITRICE: FELTRINELLI

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solo bagaglio a mano



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Alpi bresciane

Su di me

Scrittore, viaggiatore, sognatore. 

Entra nel mio mondo, ascolta con me il respiro delle stelle, e scopri perché credo nel fatto che in fondo, in ogni istante, è tutto perfetto.

 

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