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Cosa fare e cosa vedere in tre giorni a Napoli? Ecco l'itinerario perfetto per il tuo weekend lungo

Aggiornamento: 11 apr

Napoli non è una città come le altre: è come se la livella della modernità non l’avesse toccata. Vive di luce propria ma anche insieme alle sue ombre e il fascino è proprio nel mix che si crea tra quello che qualcuno chiama “Paradiso e Inferno”.

Stai pensando di trascorrere tre giorni a Napoli ma non sai cosa fare?

Da napoletana, cercherò di guidarti verso i miei posti preferiti.

Questo sarà un viaggio sinestetico che ti catturerà attraverso tutti i sensi e ovviamente ti prenderà anche per la gola!

Ecco cosa fare e cosa vedere in tre giorni a Napoli.

napoli da posillipo


CONSIGLI UTILI

Sei arrivato all’Aeroporto di Capodichino e non sai come raggiungere il Centro?

Devi sapere che dista poco più di 5 chilometri dalla stazione centrale, potrai raggiungerla prendendo l’Alibus, a pochi passi dall'aeroporto, che parte ogni 15 minuti.

Se invece necessiti di un'auto a noleggio, affidati a SIXT.


Ma prima di cominciare questo viaggio insieme, vorrei darti un consiglio su come vestirti. Devi sapere che anche in inverno puoi essere fortunato e trovare una giornata di sole caldo, per questo il consiglio è sempre di vestirsi “a strati” in modo da essere pronto alla variabilità del tempo. Ti consiglio, inoltre, scarpe comode perché ti farò camminare tanto e per questo farei subito una carica di zuccheri.


I miei due posti preferiti per fare colazione sono:

-Lo chalet di Ciro: la sua sede storica si trova in zona Mergellina, ma ora è possibile trovarlo anche all’interno della stazione ferroviaria al binario 23. Imperdibili le sue graffe che vanno mangiate subito, appena fritte.

Per l’appunto a Napoli si dice Frien magnan (friggendo e mangiando).

-Attanasio: il re delle sfogliatelle Napoletane che si trova in una traversa a destra, uscendo dalla stazione di Napoli, in Vico Ferrovia 1.

sfogliatelle attanasio

E il caffè? Sì, è parte integrante della cultura napoletana e l’espresso a Napoli si prepara con tre C (comm cazz coce) servito in tazza bollente, ustionante. Se vuoi un buon caffè espresso in zona stazione puoi andare da Ago nel parcheggio della stazione.


Ma ora, cominciamo il tour.



GIORNO 1

Prosegui per Corso Umberto che a Napoli chiamano “o’rettifil” e gira a destra in Piazza Nicola Amore, prendendo Via Duomo. Ad un certo punto, ti troverai sulla sinistra l’inizio del decumano che tutti chiamano Spaccanapoli, proprio perché vista da San Martino sembra dividere in due la città.

Si tratta del decumano inferiore risalente all’epoca romana, una delle tre strade principali che attraversavano, in tutta la loro lunghezza, l'antica Neapolis. É chiamata "Spaccanapoli" in quanto divide nettamente in due la città antica tra il nord e il sud. Qui troverai tante botteghe dove respirare l’antico spirito della città, come l’ospedale delle bambole. Si tratta di una bottega nata a fine 800 che apparteneva allo scenografo Luigi Grassi.

spaccanapoli

Un giorno una mamma gli chiese di riparare una bambola per sua figlia e presto si sparse la voce, così sempre più donne chiedevano di riparare giocattoli. Una persona del popolo, passando esclamò:  

“Me pare proprio ‘o spitale de’ bambule” (Mi sembra proprio l’ospedale delle bambole).

Non ci pensò due volte: Luigi prese una tavoletta di legno, un pennarello rosso, una croce come quella degli ospedali veri… Nacque così l'ospedale delle bambole.


San Gregorio Armeno 

Se è la prima volta che sei in città allora potrai immergerti a San Biagio dei librai e San Gregorio Armeno in un clima perennemente natalizio dove sbucano presepi in ogni angolo.

È la strada dei presepi, qui tanti artigiani creano pastori tradizionali fatti rigorosamente a mano, ispirati anche dai personaggi del momento, in voga tra le celebrità.


Se hai voglia di un caffè, fermati a Piazza San Domenico Maggiore, nella pasticceria storica di Scaturchio, qui ti verrà servito un ottimo caffè e potrai scegliere di gustarlo insieme al Ministeriale, un dolce al cioccolato dalla ricetta segreta che solo qui potrai trovare.



Lungo la strada troverai tanti posti dove fermarti a mangiare.

Eh sì! Tornerai a casa con tanti ricordi ma anche con tanti chili in più!

Cuoppi, babà, pizza a portafoglio, pastiere, casatielli o taralli strutto e mandorle, accompagnati da una fresca birra ma anche frittatine di pasta, le pizze a portafoglio, i cuzzutielli: parte finale dello sfilatino con all'interno polpette al sugo, come vuole la tradizione o salsiccia e friarielli.

Ad ogni angolo ti offriranno spritz a poco più di 3 euro. Ma se hai pazienza di aspettare e fare lunghe file, direi che una pizza nella storica pizzeria di Michele è tassativa. Definito il tempio sacro della pizza, è qui che hanno girato una scena del film “Mangia prega ama”. Ti consiglio di arrivare presto e prendere subito un numero. L’attesa può essere lunga ma ne vale veramente la pena.

 da michele pizza

 Dopo aver mangiato la pizza, ritorniamo a Spaccanapoli per visitare il Monastero di Santa Chiara, chiesa gotica che lascia senza fiato. Noterai i disegni del pavimento, ideati da Ferdinando Fuga, mentre il tetto è in contrasto con tutta l’architettura interna ed esterna.


Proseguendo lungo la strada ti troverai in Piazza del Gesù, ma ti consiglio di girare a destra in via San Sebastiano, conosciuta come la via della musica e capirai subito perché: sono raggruppati qui tutti i negozi di strumenti musicali. Lungo la strada arriverai a Port’Alba, una delle antiche porte della città, oggi ricca di librerie: il posto giusto per comprare vecchi libri a buon prezzo.



 Via Toledo, Piazza Plebiscito, via Chiaia, via Partenope

La passeggiata può proseguire per Via Toledo, una strada amata dai napoletani che a fine '800 fu ribattezzata via Roma, in onore della nuova capitale, nome che rimase fino al 1980, quando finalmente riottenne il suo nome tanto amato dai napoletani.

Via Toledo è la strada dello shopping, delle passeggiate domenicali, dove tante persone quando finiscono di lavorare vanno per un caffè o una passeggiata tra amici. Noterai tanti vicoletti che si ramificano sul lato destro. Si tratta dei quartieri spagnoli, chiamati cosi perché nel XVI secolo alloggiavano le truppe spagnole, oggi diventate molto famose anche per la piazza dedicata a Maradona.

quartieri spagnoli

Proseguendo per Via Toledo ti ritroverai a Piazza Plebiscito, dove si trova la maestosa galleria Umberto I. All’interno si trova Il salotto Margherita, lo storico Cafè-chantant (da qui il termine Sciantose che qui si esibivano) ispirato al Moulin Rouge e che per più di vent'anni fu la sede principale dello svago notturno dei napoletani, accogliendo personalità come Matilde Serao, Salvatore Di Giacomo, Gabriele D'Annunzio e molti altri.

 Qui si trova anche il maestoso Teatro San Carlo, uno dei teatri più antichi di Napoli, di una bellezza disarmante.


 Eccoci arrivati in piazza Plebiscito con i suoi 25000 mq a dominare la piazza. Ci sono da un lato la Basilica intitolata a San Francesco da Paola e di fronte l'imponente Palazzo Reale.

Ma nel frattempo, direi che è arrivata l’ora di un altro caffè e andiamo al Gambrinus, storico caffè, in voga durante la Belle époque, dove si poteva assistere al Cafè chantant. Il nome è ispirato al leggendario re che avrebbe inventato la birra. Caduto in rovina durante il fascismo, il Gambrinus, da qualche anno è tornato a splendere. Anche se non vuoi prendere un caffè, ti consiglio di entrare per ammirare gli interni in stile beaux-arts.

Ora è il momento di raggiungere il lungomare, proseguendo per Via Chiaia. Il nome deriva da Plaga, che significa spiaggia (e continuando a leggere, ne capirai il motivo). A fine '800 era la strada delle botteghe di lusso, ricca di palazzi nobiliari ed eleganti botteghe. Passeggiando noterai un ponte risalente al 1636, inglobato in un impianto ad arco di trionfo che all’epoca univa le colline di San Carlo e Pizzofalcone. Oggi vi è un ascensore che collega la strada a Monte di Dio.

Tassativo fermarsi da un acquafrescaio: un chiosco folkloristico, straripante di agrumi dove potrai bere una curiosa bevanda dissetante: limonata a cosce aperte. Il nome fa un po’ ridere ma si riferisce alla posizione che bisogna assumere perché il bicchiere colmo fino all'orlo non si rovesci sui pantaloni.



Dopo una breve passeggiata a Via Partenope sul lungomare, a questo punto consiglierei di andare in camera a fare check in, doccia e prepararsi per la sera.

Se sei automunito, è d’obbligo andare ad ammirare il tramonto a Sant’Antonio a Posillipo (e’13 scese), una terrazza da cui ammirare un panorama da cartolina su Napoli, il mare e il Vesuvio.

È il posto dove i napoletani portano solo chi amano per davvero, perché in questo luogo non si porta chiunque. Dopo aver ammirato il panorama unico sulla città, da qui potrai andare a cena da Reginella in via Posillipo, un ristorante storico a picco sul mare caratterizzato da varie terrazze e sale con ampie vetrate, dove potrai gustare pizze o una cena con menù di mare.

reginella napoli

Il miglior modo per terminare il primo giorno a Napoli, in un luogo dove il tempo si è fermato e farebbe innamorare chiunque.


GIORNO 2

Secondo giorno a Napoli: è l’ora della colazione, così torniamo al Gambrinus con la sua vetrina ricca di dolci deliziosi e ottimi caffè, come vuole la tradizione. Dopo aver fatto il carico di zuccheri, l’ora di andare in Via dei tribunali. In piazza san Gaetano troverai l’ingresso per accedere a Napoli sotterranea.

Si accede scendendo per 70 metri sottoterra attraverso scale interminabili. Consiglio di dotarsi di una felpa perché anche a ferragosto può far molto freddo. Ti troverai davanti a labirinti di acquedotti, cisterne e cunicoli abbastanza stretti. Il percorso è davvero suggestivo perché proprio qui si rifugiava il popolo napoletano per proteggersi dai bombardamenti durante la guerra e si possono ancora vedere auto e i giocattoli che vi lasciavano i bambini.

Napoli sotterranea è anche il luogo da cui parte la leggenda del Munaciello.

Secondo la leggenda è un ragazzo di piccola statura vestito come un monaco, considerato uno spirito benevolo, che entrava nelle case lasciando soldi e doni. Tuttavia poteva diventare dispettoso, rompendo anche qualche oggetto.

Il tour dura circa un’ora e costa 10 euro.

Una volta finito il giro raggiungi Montesanto e prendi la funicolare per raggiungere San Martino.

Puoi raggiungerla in metropolitana o prendendo la funicolare a Montesanto con fermata via Morghen, da lì dovrai percorrere 650 metri a piedi. Da qui ammirerai il centro storico visto dall’alto, dove sarà evidente perché il decumano viene chiamato spaccanapoli. Attirerà la tua attenzione l’enorme tetto verde chiaro del monastero di Santa Chiara e il centro direzionale che sembra dominare sul panorama. Alle spalle troverai la Certosa e Castel Sant’Elmo che meritano di essere visitati per il valore storico e culturale ma anche per la vista superba che avrai da lì.

Ammirerai sculture e dipinti del 600/700 tra i più belli di Napoli, opere di Giovanni Lanfranco. Questo museo è definito “il museo nel museo”. Si sviluppa su due livelli: la sala delle carrozze, dove ammirerai anche la più antica della città. Sono presenti circa 800 presepi, come quello di Cuciniello, il più famoso.

Al secondo livello c’è invece la galleria dell’Ottocento con 950 dipinti.


Una volta finita la visita, puoi provare a tornare in città attraversando la Pedamentina. Si tratta di un’oasi verde in città con orti, agrumeti e giardini che collega San Martino a Corso Vittorio Emanuele. È ricca di scorci nascosti sulla città ed è stata progettata nel 1325 da Tino da Camaino, comprende 414 scalini.


Per pranzo ti consiglio di raggiungere il lungomare di Napoli in via Partenope e scegliere se fermarti da Sorbillo o Porzio entrambe pizzerie ottime. In alternativa c’è Regina Margherita che oltre alle pizze serve anche ottimi piatti di mare, come la zuppa di cozze. Il tutto davanti al mare e al Castel dell’Ovo.

castel dell'ovo napoli

Dopo aver riposato un paio d’ore in camera, è l’ora della cena e ti consiglio di prendere il pullman 140 e arrivare Da Tufò in via Posillipo, dove ti consiglio di prenotare.

Qui potrai gustare piatti tradizionali della cucina napoletana e sarà davvero come mangiare a casa di una nonna. Se è la prima volta che ci vai, prendi pasta e patate, la loro specialità.

tufò napoli

Se hai voglia di camminare ancora un po’, potrai dirigerti verso Mergellina a piedi, magari per fermarti per un dopocena allo Chalet di Ciro dove gusterai ottimi dolci della tradizione napoletana, o soltanto per una passeggiata “digestiva” nella zona del molo.


GIORNO 3

Direi di iniziare il terzo giorno facendo colazione proprio allo Chalet di Ciro dove eravamo passati ieri sera: imperdibili le graffe e i babà, sono enormi. Se non hai molta fame, ti consiglio di prenderne uno e dividerlo con qualcuno che è con te.

Questo luogo è tra i più amati dai napoletani, sia per la valenza storica, in quanto esiste da tantissimi anni, ma anche perché è davvero piacevole starsene qui a bere un caffè, con la tranquillità che ti danno solo quei posti a ridosso del mare.

da ciro napoli mergellina

Una volta terminata la colazione avvicinati alla prima fermata per prendere il bus 140 che ti permetterà di fare un tour per le discese di Posillipo.


PRIMA DISCESA - LA GAIOLA

gaiola napoli

Direi di iniziare dalla Gaiola. Per arrivare in quest’area, dovrai scendere alla fermata “Coroglio” e proseguire a piedi lungo una discesa che ti porterà ad un cancelletto dove c’è sempre una guardia a cui dovrai mostrare il voucher di prenotazione da prendere online sul sito.

Qui troverai una spiaggetta da cui si vede il Vesuvio.

Sulla destra, invece, si trova una scala che porta all’area B dove si trova il centro di ricerca della Gaiola. Un luogo dove lavorano persone fantastiche che ogni giorno si prendono cura dell’area marina protetta. Da questo punto si ammira un panorama unico: due isolotti uniti da un piccolo ponte. Difficile descrivere a parole la magia di questo posto su cui aleggiano davvero un'infinità di leggende.


 

SECONDA DISCESA - VILLA VOLPICELLI

villa volpicelli

Un castello sul mare che si trova a punta Posillipo, l’estremità del Golfo di Napoli da cui puoi ammirare un panorama pazzesco. Si trova in via Ferdinando Russo 4 ed è una delle zone più affascinanti della città. Puoi raggiungerla prendendo il bus 140 e scendendo a Posillipo-Rione Primavera e poi proseguire a piedi per la discesa di Riva Fiorita. (circa un quarto d'ora di camminata). Lungo la strada troverai Villa Rosebery, la residenza del Presidente della Repubblica. In fondo alla discesa si trova una spiaggia e una scogliera che non vorrai più lasciare, ipnotizzato dal suono del mare e dal panorama sul golfo immerso in una tranquillità senza tempo.



TERZA DISCESA - MARECHIARO

marechiaro

Marechiaro è un borgo di marinai rimasto fermo nel tempo. Non meravigliarti se troverai case vecchie con intonaco decomposto, è un borgo autentico immobile da decenni. Qui si trova la fenestrella di Marechiaro e una piccola spiaggetta dove ogni sera tante coppie vengono ad ammirare il chiaro di luna sul mare.

Uno dei luoghi più romantici, come dice la canzone “quando spunta la luna a Marechiaro anche i pesci fanno l’amore

E allora fermati qua ad ammirare il tramonto per poi gustarti una cena al ristorante Marechiaro per un menu di mare o da Cicciotto per provare un’ottima pizza napoletana.


Ci sono ancora tanti luoghi che vorrei portarti a visitare, per questo ti aspetto prossimamente per andare alla scoperta di altri luoghi unici della mia città.


Se vuoi altre informazioni, scrivimi a info@ilrespirodellestelle.com

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