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Immagine del redattoreRudy Pesenti

Grano Nero e La Divergenza della serie armonica: cosa succede, d'un tratto, alla nostra mente?

Questi due romanzi, entrambi editi da Another Coffee Stories Editore, portano il lettore in mondi diversi ma con una tematica che li accomuna: esistono davvero momenti nella vita in cui è impossibile riuscire a controllare ciò che inizia a vorticare dentro la nostra testa? Si può arrivare al punto di soccombere perfino a sé stessi?

Mi è capitato recentemente di leggere questi due libri, trovandoli veramente straordinari. Oltre alla narrativa scorrevole, che ti porta in modo naturale a voler scoprire cosa accade alla fine del racconto, ci sono all'interno anche diverse tematiche di indubbio interesse.

Voglio soffermarmi però sull'elemento che accomuna i due romanzi. La difficoltà, o addirittura l'impossibilità di riuscire a controllare la mente in seguito ad eventi che nella nostra vita risultano drammatici, del tutto catastrofici ed inaspettati. Può davvero accadere tutto questo?

Grano Nero è un libro dell'autrice romana Paola Migliacci. Durante il periodo fascista una bambina di nome Alice viene abbandonata dai suoi genitori nel manicomio di Treviso, pur essendo perfettamente sana. La dottoressa Katrin, psichiatra dell'istituto, nutre sin da subito uno spiccato interesse verso la ragazzina. Ma sarà reale la sua voglia di aiutare? O c'è dell'altro?

Alice vive i suoi anni tormentati all'interno della struttura perdendo il contatto con la realtà. Può un evento traumatico annullare completamente una personalità? E quando il distacco da sé stessi dura per troppo tempo, è possibile riuscire a ritornare a riprendersi la lucidità dei propri pensieri, e tornare a camminare sulla via illuminata della ragione?

Arrivando alla fine della storia, c'è una quasi risposta a questo quesito.

Giuseppe Farella è un autore barese all'esordio letterario. E La divergenza della serie armonica è senza ombra di dubbio un gran bell'inizio.

Qui la storia è diversa. Siamo nel presente dei nostri giorni.

Joshua è un ragazzo timido, introverso, pieno di incertezze. Fino all'incontro con Marta, che sembra regalargli un'iniezione di nuova energia che non pensava potesse esistere dentro di sé. L'amore è qualcosa che può trasformare le persone e abbigliarle della loro versione migliore. Ma quando una parte della coppia smette di amare, e l'altra invece non si rassegna all'idea di abbandono? Cosa accade dentro la testa di un uomo che non conosce l'accettazione?

Un nuovo viaggio, una ricerca di risposte, e l'arrivo di nuove domande. E se ti fosse concesso di vedere il tuo futuro nel momento in cui ti fossi trovato a fare scelte diverse, come ti comporteresti? Che cosa c'è nella testa di uomo che decide di smettere di lottare, e in quella di un uomo che sa che la sua vita sarebbe potuta essere migliore, se solo avesse deciso di prendere un'altra strada? I dubbi si susseguono, in un romanzo che prende ritmo pagina dopo pagina.

Due bellissimi romanzi che hanno in comune l'oscurità dell'animo umano, quella parte incontrollabile e non conosciuta che a volte appare in modo inspiegabile e improvviso dentro alcune persone. Due libri da leggere perché pongono questioni, creano domande dentro il lettore, fanno male nell'immedesimazione con i protagonisti.

Si può uscire dal buio quando hai imparato a vivere soltanto la notte?

Per saperlo, credo proprio che dovrete leggere questi due meravigliosi scritti.


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Per saperne di più su La divergenza della serie armonica di Giuseppe Farella: https://amzn.eu/d/cIdveWH


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