La normalità non esiste. È solo un trend. E da secoli chi esce da questo trend è considerato pazzo. Pazzo o nel passato strega, con tutto ciò che ne conseguiva. La follia è stata sempre argomento d'interesse per la scienza, per la medicina, per la religione e infine anche per l'arte. Con alcuni dei più grandi artisti che alla loro epoca sono stati definiti pazzi. O magari, erano soltanto liberi.
Ecco di seguito quelle che noi riteniamo essere le dieci migliori canzoni italiane sulla pazzia.

1 - I MATTI - FRANCESCO DE GREGORI
I matti non hanno più niente,
intorno a loro più nessuna città,
anche se strillano chi li sente,
anche se strillano che fa.
I matti vanno contenti,
sull'orlo della normalità,
come stelle cadenti,
nel mare della tranquillità
I matti esplora le vite di persone considerate "pazze" che nonostante le etichette, trovano una certa gioia di vivere. Il tema dominante è una riflessione sulla normalità, contrapponendo la felicità dei "matti" alla realtà indifferente del mondo che li circonda.
2 - TI REGALERÒ UNA ROSA - SIMONE CRISTICCHI
Sono nato nel '54 e vivo qui da quando ero bambino
Credevo di parlare col demonio
Così mi hanno chiuso quarant'anni dentro a un manicomio
Ti scrivo questa lettera perché non so parlare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E mi stupisco se provo ancora un'emozione
Il brano racconta di una lettera che un uomo di nome Antonio scrive per la sua amata Margherita dalle celle di un manicomio. Regalare una rosa è un gesto per dire ti amo. La canzone è stata ispirata ad una visita di Simone Cristicchi al manicomio di Girifalco in Calabria per cui decise di realizzare un viaggio per visitare tutti gli ospedali psichiatrici d’Italia, da cui nacque il documentario Dall'altra parte del cancello. La canzone ha vinto il primo posto al festival di Sanremo 2007 e ha vinto il premio della critica Mia Martini e il Premio Sala Stampa Radio-TV.
3 - NEI GIARDINI CHE NESSUNO SA - RENATO ZERO
E' un rifugio quel malessere,
troppa fretta in quel tuo crescere.
Non si fanno più miracoli,
adesso non più.
Non dar retta a quelle bambole.
Non toccare quelle pillole.
Quella suora ha un bel carattere,
ci sa fare con le anime.
Ti darei gli occhi miei,
per vedere ciò che non vedi.
L'energia, l'allegria,
per strapparti ancora sorrisi.
Siamo di fronte a una vera poesia rivolta agli individui più deboli.
Già dalla prima strofa è possibile comprendere il dolore e la sofferenza provati da queste persone, vittime del tempo. Ed è in questi momenti che i sogni si infrangono contro un vetro, lasciando solo il dolore.
4 - JENNY È PAZZA - VASCO ROSSI
Jenny non può più restare
portatela via
rovina il morale alla gente
Jenny sta bene
è lontana... La curano
forse potrà anche guarire un giorno
Jenny è pazza
c'è chi dice anche questo
È una delle prime canzoni in cui si parla della depressione e dell’esaurimento mentale. Vasco ricorda i momenti belli e le risate condivise con Jenny, ma ora lei deve andare via perché rappresenta un disagio per la società in cui si trova. In realtà Jenny è la personificazione della depressione e di quegli stati d’animo che Vasco ha provato durante la sua vita.
5 - LA FOLLIA - OMAR PEDRINI
La follia è un'amica che
Mi tiene compagnia
È un rifugio dentro al posto
Per nascondermi
La follia è un lungo bacio sulla bocca
Dato per nostalgia
È il vestito della festa
È una voce nella testa
La follia in questo brano dell'ex ideatore dei Timoria è paragonata a una fortezza protettiva che offre conforto e riposo da una società che non ci comprende e non ci piace.
6 - UN MATTO - FABRIZIO DE ANDRÈ
E senza sapere a chi dovessi la vita
In un manicomio io l'ho restituita
Qui sulla collina dormo malvolentieri
Eppure c'è luce ormai nei miei pensieri
Qui nella penombra ora invento parole
Ma rimpiango una luce: la luce del sole
In questo brano De Andrè riflette ancora una volta la sua sensibilità e il suo interesse per gli emarginati. Il protagonista della canzone si sente incompreso e isolato dal contesto in cui vive. Il testo è ispirato agli scritti del poeta americano Edgar Lee Masters, in cui parla di incomunicabilità. E l’invidia lo porta alla follia.
7 - LA FOLLIA - MINA
Io restavo lì,
con lui, e fu così
che nacque dentro me
la follia.
Adesso è steso lì,
accanto a me, ma non mi fa tremare.
Il mio pugnale è lì,
piantato lì, al centro del suo cuore
Una canzone in cui Mina racconta di una donna che dopo ver subito molestie dal suo uomo, arriva alla follia e lo pugnala.
8 - ELOGIO ALLA FOLLIA - EDOARDO BENNATO
Eccola qua, arriva la follia
audacia, ritmo e megalomania
fidati, fidati, ti salverà con eleganza
e lei con te, lotta per la sopravvivenza
Un brano ispirato all’elogio alla follia di Erasmo da Rotterdam, opera dedicata a Thomas Moore, un appello etico alla follia come fonte di saggezza.
9 - DON CHISCIOTTE - FRANCESCO GUCCINI
Questo folle non sta bene, ha bisogno di un dottore
contraddirlo non conviene, non è mai di buon umore
È la più triste figura che sia apparsa sulla Terra
cavalier senza paura di una solitaria guerra
Canzone ispirata agli antieroi, categoria alla quale Don Chisciotte apparteneva. Simbolo di idealismo e follia. Don Chisciotte, infatti, non è l’eroe/cavaliere senza macchia e senza paura della tradizione medievale ma è un sognatore, un uomo che crede nella giustizia e nell’onore. La sua figura ricorda, inoltre, l’importanza di non smettere mai di perseguire i propri ideali.
10 - IL MATTO - MODENA CITY RAMBLERS
Il matto arriva con le pezze al culo
E se ti vede ti tende la mano
Il matto parla con lo sguardo perso
Sogna forte
E vede lontano
Una canzone dei mitici Modena City Ramblers che descrive la figura del matto come tutti la vediamo. Eppure nel matto si nasconde sempre una persona che vede quello che gli altri non sanno più guardare e sente più forte di ciò che sentono gli altri.
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