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Norwegian Wood di Murakami raccontato dalle sue frasi più belle all'interno del libro

Aggiornamento: 5 ago

Norwegian Wood è forse il libro più 'per tutti' tra quelli di Murakami. Una bellissima storia d'amore, un grandissimo successo letterario appunto perché è universale. Se vuoi iniziare a conoscere il mondo di Murakami, questo è il volume giusto. Un racconto tra la solitudine, l'adolescenza, l'amore e i dubbi che tutti attraversiamo all'interno della nostra esistenza.

Ecco le frasi più belle del capolavoro Norwegian Wood di Murakami.

"Sono uno di quelli che per capire le cose ha assolutamente bisogno di scriverle"

"Se una sola volta mi lasciassi andare, non potrei più tornare indietro. E se andassi a pezzi, il vento mi spazzerebbe via. Perché non lo capisci?"

"Davvero non ti dimenticherai mai di me?" - chiese a voce bassa, quasi in un bisbiglio.

"Non ti dimenticherò mai" - dissi. "Ma come pensi che potrei dimenticarti?"

"La morte non è l'opposto della vita, ma una sua parte integrante"

"Perché la morte che in quella sera di maggio, quando avevo diciassette anni, aveva afferrato Kizuki, in quello stesso momento aveva afferrato anche me"

"Dissi ancora: forse attorno al mio cuore c'è una specie di guscio duro e sono veramente poche le cose che possono romperlo e entrarci dentro. Forse non sono capace di amare"

"Solo che Naoko non riesce bene a esprimere le cose a parole. No, il problema viene prima. È dentro di sé che lei non riesce ad afferrare le cose"

"Se uno legge quello che leggono gli altri, finisce col pensare allo stesso modo"

"Il suo inferno lo accompagnava a ogni passo"

"Le sue dita si spostavano sulla mia schiena come se cercassero qualcosa, qualcosa di importante che aveva lasciato lì e non riusciva più a trovare"


"Come il vento che passa sfiorando la pelle, non aveva contorni né peso"

"Non esiste nessuno a cui piaccia la solitudine. È solo che odio le delusioni"

"Non fare quello che si vuole, ma quello che è necessario. Questo è essere un gentiluomo"

"Per ogni ferita che io possa averti causato, ne ho causata una uguale a me stessa. Perciò, ti prego, non odiarmi. io sono una persona imperfetta. Molto più di quanto tu non immagini. E proprio per questo non devi odiarmi"

"È bello poter scrivere di nuovo a qualcuno: pensare di voler comunicare i propri pensieri a una persona, sedersi alla scrivania, prendere in mano la penna ed essere capaci di scrivere, come sto facendo io in questo momento"

"Credo che il tuo affetto sia una cosa di cui in questo momento ho molto bisogno. Se qualcosa in quello che ho scritto dovesse in qualche modo dispiacerti, scusami. Ti prego di perdonarmi. Come ho scritto prima, sono una persona molto più imperfetta di quanto tu creda"

"Conosco la differenza tra le persone che sanno aprire il loro cuore, e quelle che non sanno farlo. Tu sai aprirlo. Ma solo quando dici tu, beninteso."

"E se uno lo apre cosa accade?"

"Si guarisce"

"Perché comunque tira fuori quello che sente. È quando non si riesce a tirarlo fuori che c'è da aver paura. Allora le emozioni si accumulano dentro il corpo e si induriscono. E quando molte emozioni si sono indurite muoiono dentro il nostro corpo. Quando questo succede, c'è poco da scherzare"

"Se vuoi prenderti cura di Naoko, prenditi cura anche di te stesso"

"Però, sinceramente, io quei suoi lati deboli li amavo. Li amavo quanto quelli positivi. Lui era completamente privo di furberia o falsità. Aveva solo delle fragilità. Ma anche se io glielo dicevo, lui non ci credeva"

"La mattina è quella che mi piace di più" disse Naoko. "Sembra che tutto ricominci da capo. Invece quando arriva mezzogiorno mi viene un po' di malinconia. E la sera è quella che odio di più. Sono cose che penso tutti i giorni della mia vita.

"Ed è così che anche voi senza neanche accorgervene arriverete alla mia età. Pensando che viene il mattino, e poi segue la sera" disse allegra Reiko. "Ve ne accorgerete"

"Nel mondo ci sono persone che amano sapere tutto sulle tabelle orarie, e passano intere giornate a confrontarle. O gente a cui piace fare costruzioni coi fiammiferi, capace di costruire navi di un metro fatte tutte di fiammiferi. Allora che c'è di strano se nel mondo c'è uno che è interessato a capire te?"

"Mah, in una cosa sicuramente noi altri siamo normali" disse Reiko. "Nel fatto che almeno sappiamo di non esserlo"

"Sono molto più paziente con gli altri di quanto lo sia con me stessa, e mi è molto più facile tirar fuori i lati positivi nelle cose degli altri che non nelle mie. Sono un tipo così"

"Ma tu hai idea di quante persone in questo mondo si sentono bene solo quando possono mettere gli altri sotto pressione o essere messi loro sotto pressione da altri? La maggioranza. E lo sbandierano pure! Sono fatti così: gli piace. Ma a me non piace per niente"


"Puoi andare dove vuoi, Midori, ma è sempre la stessa cosa"

"Quando sono triste piango. Reiko mi lascia piangere, dice che mi fa bene. Però i momenti di tristezza sono davvero terribili. In quei momenti sento che dal buio della notte c'è qualcuno che mi parla. Persone che mi chiamano, le loro voci sono come alberi che di notte frusciano nel vento"

"Non farti mai prendere dall'autocompassione" disse. "Autocompatirsi va bene solo per la gente da poco"

"Nessun mese poteva essere più triste di aprile da passare da soli. Tutti intorno a me sembravano felici ad aprile. Mettevano da parte i cappotti, si fermavano a chiacchierare sotto i raggi brillanti del sole, giocavano a lanciarsi la palla col guantone da baseball, si innamoravano. E io ero completamente solo"

"Scrivendo mi sembrava di riuscire a tenere insieme la mia vita che altrimenti sarebbe crollata spargendo i pezzi da tutte le parti"

"Se non vuoi finire anche tu in una clinica psichiatrica cerca di essere un po' più aperto e di abbandonarti di più alla vita così come viene"

"Non è niente, Watanabe. È solo la morte. Non devi preoccuparti"

Se vuoi contattarmi, scrivimi a info@ilrespirodellestelle.com




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