top of page

10 canzoni italiane sulla morte - I migliori testi che trattano il tema della fine

Immagine del redattore: Rudy PesentiRudy Pesenti

Non sempre i testi parlano solo di felicità, sole, mare o di azioni sociali. Sono rare, ma alcune canzoni parlano anche della morte. In modi differenti, da diversi punti di vista, ma ci sono. E anche grandi cantautori si sono cimentati in questo argomento non semplicissimo da trattare, perché è facile cadere nella banalità. Ecco qui invece le dieci migliori canzoni italiane sulla morte.

morte

1 - FABRIZIO DE ANDRÈ - LA MORTE

La morte verrà all'improvviso

Avrà le tue labbra e i tuoi occhi

Ti coprirà d'un velo bianco

Addormentandosi al tuo fianco

Nell'ozio, nel sonno, in battaglia

Verrà senza darti avvisaglia

La morte va a colpo sicuro

Non suona il corno né il tamburo

Un grande paroliere come Fabrizio De Andrè non poteva sottrarsi a un tema tanto delicato quanto misterioso come quello della morte. Infatti a lei dedica proprio un'intera canzone, con altissimi versi, raggiungendo livelli di poesia che soltanto al cantautore genovese erano consentiti.




2 - MICHELE PECORA - VESTITA DI BIANCO

Ieri sera sul tardi

Han suonato alla porta

Ho aperto, era notte

Una figura mi ha detto

"Ciao, sono la Morte"

Non so perché

Non mi sono sorpreso

È entrata parlando e ho detto

Ti stavo aspettando

Si è seduta di fronte

Poi dopo un instante

Mi ha detto, "È un vero peccato

Sei bello, sei forte

Però sei tanto sudato"

Il protagonista di questo bel brano si trova la morte sull'uscio di casa e ci fa una chiacchierata prima di essere portato via dalla vita terrena, per sempre. Pensava a una figura tetra e invece lei è bella, vestita di bianco e comprensiva, e lascia allo sfortunato soggetto anche il tempo di finire le ultime cose che aveva in sospeso.



3 - FRANCO BATTIATO - NOMADI

Come uno straniero

Non sento legami di sentimento

E me ne andrò

Dalle città

Nell'attesa del risveglio

I viandanti vanno in cerca di ospitalità

Nei villaggi assolati e nei bassifondi dell'immensità

E si addormentano sopra i guanciali

Della terra

Forestiero che cerchi

La dimensione insondabile

La troverai

Fuori città

Alla fine della strada

Franco Battiato ha sempre avuto un'attrazione per il mistero, l'esoterico, l'aldilà e cosa ci aspetta dopo la morte. Indimenticabile il brano L'ombra della luce, che il maestro diceva essergli arrivato direttamente da mondi lontani. In Nomadi i protagonisti sono tutte le persone in cammino, alla ricerca della loro casa o della loro verità. Che un giorno sono destinati a trovare, quando arriveranno ognuno alla fine della propria strada.



4 - PICCOLA ORCHESTRA KARASCIÒ - ULTIMA STAZIONE

Come faccio a stare senza le tue mani,

sole che filtra dalla finestra,

la foto del mio primo giorno di scuola,

pomeriggio di festa?

Mi mancherà la luna,

le sere passate,

le sagre d’estate,

e il colore rosso,

il mare mosso

e mio padre

che mi parla commosso.

Arrivederci mondo,

arrivederci alla prossima reincarnazione

non m'importa in che modo, non m'importa dove.

La Piccola Orchestra Karasciò, band bergamasca che col suo folk cantautorale ha avuto un discreto successo ma non abbastanza per la qualità delle canzoni sfornate nel tempo, ha scritto un intero album sul tema della morte: Apologia. Il testo più rappresentativo è Ultima Stazione, emozionante e imperdibile, dove un uomo pensa a tutto ciò che gli mancherà della Terra, ora che è costretto ad andarsene.



5 - CLAUDIO LOLLI - ASPETTANDO GODOT

La morte mi ha preso le mani e la vita

L'oblio mi ha coperto di luce infinita

E ho capito che non si può

Coprirsi le spalle aspettando Godot

Non ho mai agito aspettando Godot

Per tutti i miei giorni aspettando Godot

E ho incominciato a vivere forte

Proprio andando incontro alla morte

Una vita intera aspettando il punto di svolta, aspettando la felicità, aspettando di fare le cose più belle, aspettando qualcosa che forse potrebbe anche non arrivare mai. Infatti, prima di ogni cosa attesa, arriva la morte. Una canzone che invita a prendersi la felicità quando si deve, senza aspettare.



6 - ROBERTO VECCHIONI - SAMARCANDA

Sbagli, t'inganni, ti sbagli soldato

Io non ti guardavo con malignità

Era solamente uno sguardo stupito

Cosa ci facevi l'altro ieri là?

T'aspettavo qui per oggi a Samarcanda

Eri lontanissimo due giorni fa

Ho temuto che per ascoltar la banda

Non facessi in tempo ad arrivare qua

Una delle canzoni più celebri del professore milanese riguarda la Nera Signora. Samarcanda è la corsa disperata di un uomo che a una festa vede la Morte e sembra sia lì per lui: allora lui fugge verso Samarcanda per sfuggirle ma è proprio lì che la Morte lo sta attendendo. La storia di un destino scritto, impossibile da cambiare.




7 - RENATO ZERO - IL CARROZZONE

Il carrozzone va avanti da sé

Con le regine, i suoi fanti, i suoi re

Ridi, buffone, per scaramanzia

Così la morte va via

Musica, gente, cantate che poi

Uno alla volta si scende anche noi

Sotto a chi tocca, in doppio petto blu

Una mattina sei sceso anche tu

Sembra che il padre di Renato Zero, in punto di morte, abbia chiesto al cantautore romano di cantargli questa meravigliosa canzone. La vita che se ne va, la presa di coscienza che il mondo continua comunque con le sue normali attività quando una persona muore.



8 - NICCOLÒ FABI - ROSSO

Hai presente quando sogni di morire

Per vedere chi verrà al tuo funerale

E capire poi che hai sbagliato tutto

Che non manchi a nessuno

E lei non è vestita a lutto

Ma rosso, è un vestito rosso

Oggi quello che indossi

Per il mio funerale

Bella senza più pensieri

Come sei tranquilla nel giorno del mio funerale

Niccolò Fabi si inventa una canzone sulla morte vista da chi è defunto e sta subendo la cerimonia del funerale. E si accorge che tutto quello che si era immaginato, cioè persone tristi e disperate per la sua dipartita, era soltanto nella sua testa.



9 - FRANCESCO GUCCINI - VAN LOON

Ora Van Loon si sta preparando piano al suo ultimo viaggio

I bagagli già pronti da tempo, come ogni uomo prudente

O meglio, il bagaglio, quello consueto, di un semplice o un saggio

Cioè poco o niente

E andrà davvero, ed un suo luogo o una sua storia

Con tutti i libri che la vita gli ha proibito

Con vecchi amici di cui ha perso la memoria

Con l'infinito

Van Loon è una canzone che Francesco Guccini ha dedicato alla scomparsa del padre senza mai nominarlo. Di una cultura incredibile, il cantautore emiliano sforna un pezzo di altissimo livello in cui guarda la morte avvicinarsi al proprio caro, capendolo un po' di più ora rispetto a quando era in vita e poteva confrontarsi con lui.



10 - SIMONE CRISTICCHI - LA RISPOSTA

Forse non finisce tutto qui, forse è così

C'è un senso, a tutto c'è un perché,

dentro me

La risposta è dall'altro lato del cervello

La risposta è dall'altra parte del cancello

Cercando un alibi nel mistero,

mi fermo un attimo e guardo il cielo

c'è un buco fatto a forma di Dio...

In uno dei primi album di Simone Cristicchi si trova questa canzone che parla del mistero della morte e portandola sul piano più religioso, chiedendosi se forse questa cosa che non sappiamo non abbia la forma di Dio. Ma rimane anche con il punto interrogativo, perché la certezza della risposta l'avremo soltanto una volta aperto l'ultimo cancello.



Ecco dieci canzoni italiane dedicate alla morte. Altre sono dedicate a persone scomparse, mentre queste direttamente alla Nera Signora. E tu ne conosci altre?


*****************************************************************************************

*****************************************************************************************

libri morte




Post recenti

Mostra tutti

Comments


  • Twitter
Alpi bresciane

Su di me

Scrittore, viaggiatore, sognatore. 

Entra nel mio mondo, ascolta con me il respiro delle stelle, e scopri perché credo nel fatto che in fondo, in ogni istante, è tutto perfetto.

 

Read More

 

Iscriviti alla newsletter!

Grazie mille!

  • Facebook
  • Instagram

© 2023 by Going Places. Proudly created with Wix.com

bottom of page