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Immagine del redattoreRudy Pesenti

50.000 persone per Fabi, Silvestri e Gazzè al Circo Massimo. Ed è giusto così.

Ore 21.00, 6 luglio 2024. Inizia un viaggio lungo più di venticinque anni, tra tre amici che giustamente ce l’hanno fatta. Perché la qualità, a volte, paga. E questa è una qualità di parole, musica e arrangiamenti a cui non siamo più abituati. Gli ultimi grandi cantautori capaci di non scendere a compromessi, di essere credibili e veri sempre. Per questo tanto amati da un pubblico trasversale che non vede l’ora di emozionarsi davanti alle loro canzoni.

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Il Padrone Della Festa – Dieci anni dopo il tour fatto insieme in giro per le città d’Italia, ritorna a suonare per festeggiare questo compleanno, e questa volta ci sono cinquantamila persone ad accompagnarli. Cinquantamila! Il Circo Massimo è colmo di gente.

Si parte con Come mi pare, seguito dall’intensità di Una buona Idea che si prende il primo grande applauso quando ci ricorda che siamo tutti orfani di onore e dignità, misura e sobrietà e di una Terra che è soltanto calpestata, comprata, sfruttata, usata e poi svilita, orfano di una casa, di un’Italia che è sparita.


Si balla in una continua alternanza tra le canzoni dell’album scritto a sei mani e quelle di Fabi, Gazzè e Silvestri in un equilibrio che non vorresti finisse mai. La favola di Adamo ed Eva, Il mio nemico, Life is Sweet smuovono il pubblico immediatamente, l’arena si scalda, ci sono solo applausi per tutti.


I tre si divertono, cantano, ballano, raccontano aneddoti divertenti e quelli più vissuti, accompagnandoci nella parte centrale del concerto, fatta di un’intensità rara.

Max Gazzè apre con Mentre Dormi, passando la palla poi a Niccolò Fabi e la struggente canzone Facciamo Finta dedicata alla figlia Olivia, morta nel 2010 per meningite fulminante. Niccolo’ prima dell’interpretazione racconta di come il viaggio in Sud Sudan nel 2013 fatto con Silvestri e Gazzè l’abbia portato a scrivere il suo album più intimo, Una somma di piccola cose, in cui è contenuta anche questa perla. Lanciando la canzone, dice: “ora la canto, se ce la faccio”. Lui ce la fa, ma alla fine crolla e scoppia a piangere, così come tutto il pubblico intorno. Un momento fortissimo, con una carica di emozione difficilmente trovabile in qualche altro comune momento di musica.


Daniele Silvestri continua sulla stessa linea e introduce in modo strepitoso la canzone La mia casa, ricordando a tutti di essere cittadini del mondo, che niente è nostro, che ogni luogo è la casa di tutti.

I tre si siedono con sola chitarra per un giro di canzoni intime che arrivano esattamente dove devono: Quel che fa paura, È non è, Monetine.


Le ore scorrono, le canzoni anche. Senza mai annoiare, senza un istante di pausa. Un continuo incessante di canzoni da parte di tre professionisti che non hanno bisogno di trucchi per essere amati. Gli basta soltanto essere sé stessi.

Il finale comprende canzoni del calibro di L’amore non esiste, Una musica può fare, Vento d’estate, Sotto Casa, Salirò, Lasciarsi un giorno a Roma.

concerto circo massimo

A noi che eravamo lì non pareva vero fossero già passate tre ore. Avremmo voluto durasse ancora, fino al mattino, con tutto il loro repertorio che ancora avevano da condividere. La bellezza è difficile da spiegare ma loro riescono a crearla in un mix di musica e parole che non disturba mai, anzi, riempie. Ogni attimo è al suo posto, sei certo di aver vissuto qualcosa di unico che non sai se si ripeterà mai più. Ci speri, ma non puoi saperlo. Nel frattempo te lo godi, te lo incidi dentro, per non perdertelo mai, per poter riaprire quel cassetto ogni volta che hai bisogno di qualcuno che ti dica qualche parola di conforto.


Una festa di tre amici a cui sono state invitate più di cinquantamila persone. Di tre carriere che hanno sempre puntato alla qualità e mai ai compromessi, magari rinunciando a un po’ di mainstream pur di rimanere sempre veri, limpidi, credibili a tutti.

Perché ce lo insegnano sempre: Costruire è sapere, è potere rinunciare, alla perfezione.

il padrone della festa

Ecco la scaletta completa del concerto:

Come mi pare

Una buona idea

La favola di Adamo ed Eva

Il mio nemico

Alzo le mani

Life Is Sweet

Io sono l’altro

Il solito sesso

Strade di Francia

Canzone di Anna

Mentre dormi

Facciamo finta

La mia casa

Quel che fa paura

È non è

Monetine

Il negozio di antiquariato

Cara Valentina

Cohiba

Attraverso

Argentovivo

Costruire

L’amore non esiste

Una musica può fare

Testardo

Giovanni sulla terra

A bocca chiusa (introdotta da un videomessaggio di Paola Cortellesi)

Vento d’estate

Sotto casa (Introdotta da un videomessaggio di Lillo)

Salirò

Lasciarsi un giorno a Roma

Il padrone della festa


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