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Immagine del redattoreRudy Pesenti

Ho visto 'Fuori dall'armadio' diventare uno spettacolo teatrale, e...

Difficile dire a parole che cosa si prova nel sentire le frasi che hai scritto, l'emozione che ci hai messo, mentre stai seduto a teatro e vedi dei bambini che fanno prendere vita al tuo libro. Però voglio provarci...

Un giorno d’inverno c’è Ivana che mi scrive e mi dice: perché non scriviamo una favola per bambini, insieme, e poi diamo tutto in beneficenza a un’associazione che si occupi dei più piccoli in difficoltà?

Non ci ho pensato molto, ho solo detto: vai. Io ti seguo.

Quel giorno era il 20 novembre, il giorno internazionale per i diritti dei bambini.

Non so come faccia il tempo a passare così velocemente, che cosa decida di tenere, che cosa voglia lasciare, e nemmeno come faccia ad incastrare così gli incontri, le persone, i sorrisi, i progetti e le vite di tutti. Ma sembra ci sia un’energia che ci muova verso le persone che probabilmente hanno il nostro stesso cuore.

Abbiamo trovato gli occhi di Hélène Heret, fondatrice di Missione Calcutta Onlus, e ce ne siamo innamorati. È stato davvero facile scegliere a chi dare in beneficenza tutto il ricavato del nostro libro che stava nascendo. Siamo entrati in contatto con una realtà che era fatta di cuore e di emozioni, di vento di posti lontani e di sorrisi da regalare ai bambini. Non potevamo fare altro che fidarci di quel vento che ci aveva fatti incontrare.

Ho visto la storia di Ivana che raccontava di speranza, di sogni, e di quel tornare a fidarsi di qualcuno che ci tende la mano, quando ne capita l’occasione. Solo in questo modo si può uscire da quegli armadi che ci costruiamo fatti di malinconia e di paure, di ansie e di un futuro che sembra non avere mai niente per noi. Quando l’ho letta, ho capito come avrei dovuto continuare il racconto. Nella mia parte ho provato ad immaginare ciò di cui in bambino ha bisogno in ogni momento della sua vita. Così parlo dell’amore, l’unica cosa che deve sempre esserci a prescindere da ciò che accade. E che anche quando non ci crediamo più, può capitare che arrivi qualcosa di inaspettato ad aprirci di nuovo il cuore...

Poi le librerie hanno cominciato ad ordinare le nostre favole, la nostra casa editrice (Another Coffee Stories) ha cominciato a dirci che le nostre storie avrebbero preso vita e sarebbero diventate uno spettacolo teatrale, e poi Missione Calcutta Onlus ci ha invitati ad andare in Kenya per scrivere altro su una scuola che stanno ricostruendo nella regione sperduta del Samburu...

E tutto ha preso forma, io e Ivana siamo rimasti per tutto il tempo stupiti a osservare, come si guarda la volta celeste con il cielo sgombro sdraiati nella sabbia di un qualche deserto.


Così domenica sera abbiamo ci siamo goduti ‘Fuori dall’armadio’ diventare qualcosa di reale, e nel teatro Agorà di Mozzo (BG) è andato in scena ciò che noi in un giorno d’inverno abbiamo scritto. Abbiamo pianto, ci siamo emozionati. Quei bambini sul palco ci hanno messo il cuore e noi l’abbiamo sentito tutto. Ho percepito una forza incredibile che mi sorrideva, per dirmi che stavo vivendo qualcosa che non è concesso a tutti di vedere. Scrivere parole, e scoprire che possono diventare vita.

La serata è stata possibile grazie a Missione Calcutta Onlus (a cui è stato donato tutto il ricavato), a Mario e ad Another Coffee Vision, all’attore Nicola Adobati, ai bambini che hanno trasformato questo sogno in realtà, a Giada, la nostra editrice di Another Coffee Stories e soprattutto a Ivana Ferriol, che per prima ha visto qualcosa che i nostri occhi ancora non erano riusciti a scoprire.

Sono pieno, mi sento fortunato a vivere tutto questo, ad essermi circondato di persone così meravigliose.


Adesso il 28 luglio partirò per il Kenya per veder sorridere altri bambini, e chissà... Chissà quale altre storia nascerà.

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