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Il Molise in 4 giorni: lontano dal turismo di massa, immerso in una bellezza autentica

Benvenuti nel nostro diario di viaggio: questa volta ci immergiamo in Molise, una terra di paesaggi autentici, borghi accoglienti e sapori genuini. Dalle spalle dei monti alle sponde del mare, il Molise offre sorprese in ogni angolo, tra tradizioni vive e itinerari poco battuti. Un viaggio tra castelli medievali, verdi vallate e ristoranti locali che raccontano la storia di questa regione spesso sconosciuta ma ricca di fascino. Abbiamo creato un itinerario ben studiato di 4 giorni durante i quali abbiamo scoperto i principali borghi, scegliendo con cura cosa vedere, dove dormire e cosa mangiare.

Pronti a partire?


molise

GIORNO 1


FORNELLI

La prima tappa del nostro viaggio è stata Fornelli, annoverato tra i borghi più belli d’Italia e conosciuto come la città dell’olio e del tartufo. Le sue origini sono medievali e l’intero centro storico è ancora oggi circondato dalle mura normanne, lungo le quali si possono ammirare sei delle otto torri originarie, alte fino a 16 metri.

fornelli molise

Le mura si aprono in quattro porte, che rappresentano tuttora l’unico accesso al borgo: Porta Carmignano, Porta Muraverde, Porta Catello e Portanova. Percorrendo il suggestivo camminamento di ronda di via Belvedere si gode di una splendida vista sul paesaggio circostante, con il massiccio delle Mainarde e la valle del Volturno.

Arrivando a quelle che sembrano le porte di un castello, si scopre che in realtà il castello di Fornelli non esiste più: ne rimangono solo poche tracce inglobate nella residenza marchesale voluta da Andrea Carmignano, marchese d’Acquaviva. Questa si trova subito a destra entrando da Porta Carmignano (nota anche come Porta Umberto I).

Da qui inizia un percorso affascinante: un corridoio coperto che conduce nel cuore del borgo e si apre su varie piazze, tra cui piazzetta Carlo III, dedicata alla visita di Carlo di Borbone nel 1744, e la suggestiva piazzetta della Lettura, istituita nel 2016 quando Fornelli è entrata a far parte dei Borghi della Lettura. La piazzetta è arredata con una grande scrivania e una sedia nera, simboli del suo legame con la cultura.


Passeggiando lungo via Belvedere si incontrano abitazioni decorate da portoni colorati, balconi fioriti e dettagli vegetali che donano un’atmosfera pittoresca. Da non perdere via Vico 1 Gradi, uno dei vicoli più caratteristici, con case in pietra, ingressi ad arco e terrazze adornate di piante.

Vicino a Porta Catello si trova una piccola stanza che ospita un presepe perenne, realizzato dagli abitanti che transitano quotidianamente da questa porta: un’autentica testimonianza della tradizione locale.

Lungo il percorso abbiamo incontrato cartelli scritti in italiano, inglese e dialetto che raccontano scene di vita quotidiana: giocare a morra nei giorni di pioggia, ammirare il tramonto o scambiarsi un bacio di nascosto.


Il nostro giro si è concluso in piazza San Pietro, dove sorge la Fontana dell’Estate, copia di una scultura del 1855 realizzata dal francese Mathurin Moreau e presentata all’Esposizione Universale di Parigi.

Fornelli ci ha regalato scorci suggestivi e storie affascinanti: torneremo presto per ammirare il tramonto e concederci una cena nell’osteria situata all’interno delle mura.

fornelli molise

📌 Nota: l’evento più importante del borgo è la festa medievale “Giornate al Borgo”, che si svolge a metà agosto. In quei giorni il paese si trasforma in un grande palcoscenico con rievocazioni storiche, cortei in costume, spettacoli e il suggestivo incendio del castello. Le vie si animano di antiche botteghe, artigiani, mercanti, menestrelli, cavalieri, ma anche streghe e chiromanti, riportando Fornelli indietro nel tempo.


ABBAZIA DI SAN VINCENZO AL VOLTURNO

La seconda tappa del nostro itinerario ci porta all’Abbazia di San Vincenzo al Volturno, un luogo intriso di storia e spiritualità. Situata lungo le rive del fiume Volturno, fu fondata nell’VIII secolo da tre nobili beneventani – Paldo, Taso e Tato – e divenne presto un centro religioso di enorme importanza, tanto da essere posta sotto la protezione di Carlo Magno. Oggi l’abbazia è immersa in una cornice di campagna suggestiva e raggiungerla significa compiere un piccolo viaggio nel tempo.

san vincenzo al volturno

Accanto a questa testimonianza medievale, il territorio custodisce un’opera d’ingegneria di epoca romana: l’Acquedotto Augusteo. Lungo circa 30 km, corre per lo più sotterraneo e raccoglieva le acque direttamente dalla sorgente del Volturno per distribuirle a ville urbane e lotti agricoli, superando un dislivello di oltre 300 metri, da Rocchetta a Venafro. Un’opera grandiosa che ancora oggi racconta l’ingegno dei Romani.


CASCATE DEL VOLTURNO

A pochi minuti d’auto dall’abbazia si trovano le Cascate del Volturno, uno spettacolo naturale tra i più belli del Molise. L’accesso non è immediato: il punto di ingresso consigliato è nella zona “Cartiera”, proprio di fronte al ristorante Le Janare. Qui troverai una staccionata in legno con un’area picnic e un piccolo chiosco dove si paga un contributo di soli 2 euro.

cascate volturno come arrivare

Il sentiero che porta alla cascata è breve ma un po’ scivoloso: sono consigliate scarpe da trekking. Una volta giunto, ti ritroverai davanti a una scenografia incantevole, con l’acqua che si infrange potente tra le rocce. Se vuoi immortalare la cascata frontalmente, il trucco è semplice: togli le scarpe e immergiti nell’acqua limpida del Volturno. È gelida, ma camminare tra le pietre regala un’esperienza autentica e un punto di vista unico per le foto.


LAGO SAN VINCENZO

Proseguendo pochi minuti in auto, si arriva al Lago di San Vincenzo, nel cuore del Parco delle Mainarde. Si tratta di un bacino artificiale realizzato negli anni ’50 per scopi idroelettrici, ma oggi è uno dei luoghi più amati per il relax e la balneazione in Molise. Le sue acque turchesi riflettono le vette circostanti, creando paesaggi che sembrano usciti da una cartolina.

lago san vincenzo

Il lago offre diverse attività: si possono noleggiare canoe per esplorarlo da vicino oppure organizzare un picnic sulle sue rive. Alcune aree attrezzate, come l’Oasi delle Mainarde, sono a pagamento, ma con un po’ di spirito di osservazione è possibile trovare punti liberi, segnalati dalla presenza di auto già parcheggiate. Un’occasione perfetta per godersi un pranzo immersi nella natura, con una vista da sogno sullo specchio d’acqua.


VALLE FIORITA E RIFUGIO CAMPITELLI

Dal lago abbiamo iniziato un tour in auto di un paio d’ore, seguendo le indicazioni per Pizzone e il suo belvedere. Pizzone è un borgo Bear Smart, un luogo immerso nella natura selvaggia dove, da millenni, l’uomo convive con gli orsi. Qui si trova anche il Museo dell’Orso, di proprietà comunale.


Proseguendo da Pizzone, siamo saliti verso Valle Fiorita: un bosco immenso di faggi e aceri, habitat del lupo e dell’orso marsicano. La strada che lo attraversa è affascinante e quasi incantata, fatta di numerosi tornanti che conducono fino al Rifugio Campitelli, dove ci siamo fermati per un caffè e un ottimo dolce. Da lì, il viaggio è continuato in direzione di Montenero Val Cocchiara.

valle fiorita molise

Le strade di montagna sono spettacolari e selvagge. Quando le abbiamo percorse pioveva molto e lungo il tragitto si notavano chiaramente le tracce di animali di grossa taglia. Alcuni boschi in Italia danno la sensazione di essere magici, quasi custodi degli animali che vi abitano, capaci di renderli invisibili per proteggerli dall’uomo: questo è uno di quei luoghi.

E allora ci siamo chiesti: siamo davvero pronti a rispettare gli animali dei nostri boschi? Sempre più persone scelgono la montagna al posto del mare per le vacanze estive, ma questo non sempre corrisponde a un reale amore per la natura. Purtroppo, sono numerosi i casi di turisti che campeggiano lasciando rifiuti, disturbando la fauna e mostrando scarso rispetto per l’ambiente.

Passeggiare in montagna deve significare soprattutto rispetto per la natura e per gli animali. Noi, dopotutto, siamo soltanto ospiti di questa Terra meravigliosa.


Terminato il nostro tour, abbiamo raggiunto il B&B La Collina degli Ulivi, una casetta accogliente in un borgo quasi disabitato, a pochi minuti da Isernia.

Per cena ci siamo spostati all’Agriturismo Costantini, con annessa fattoria e punto vendita di formaggi e salumi di produzione propria. L’antipasto è imperdibile: permette di assaggiare tutte le varietà di formaggi tipici. Non conoscendo le porzioni, forse abbiamo ordinato un po’ troppo, ma ogni piatto era delizioso. Da non perdere assolutamente il gelato artigianale.

agriturismo costantini

GIORNO 2


SANTA MARIA DEL MOLISE

Abbiamo raggiunto santa Maria del Molise, malgrado fosse agosto, abbiamo trovato la nebbia sia la sera precedente che la mattina lungo la strada. Nel tragitto potrai ammirare il santuario dell’Addolorata di Castelpetroso, molto scenografico.

Santa Maria del Molise è un gioiellino che in pochi conoscono ma merita davvero tanto: mulini alimentati del fiume Rio, circondati da prati alberi e pace.

Una tappa veloce ma imperdibile.

santa maria del molise

SANT'ANGELO IN GROTTE

Poco distante da lì si trova Sant’Angelo in Grotte, una suggestiva chiesetta scavata nella roccia. Secondo la leggenda, fu proprio San Michele Arcangelo a indicare ai Longobardi il luogo della fondazione, esattamente dove oggi possiamo ancora ammirarla.

La chiesa e la cripta di San Pietro in Vinculis, situata nel vecchio abitato, sono una preziosa testimonianza del Medioevo nella regione. La chiesa, incavata in una grotta naturale, conserva un ciclo di affreschi del XIV secolo, dedicato alla raffigurazione delle Sette Opere della Misericordia. Accanto scorre una sorgente benedetta, anch’essa legata alla leggenda di San Michele.

L’Arcangelo è rappresentato mentre combatte e sconfigge il drago, simbolo del male e di Satana, attraverso una guerra celeste. Accanto all’ingresso, una scalinata conduce al campanile: su ogni gradino è inciso il nome di una persona che contribuì alla costruzione della chiesa, un dettaglio che rende questo luogo ancora più affascinante.

sant'angelo in grotte

Lungo il tragitto, lasciando il borgo, ci siamo fermati al Bim Bum Bar, a pochi minuti di distanza: ottimi croissant ai frutti di bosco e rustici perfetti da portare via per il pranzo. Se sei in zona, una sosta qui è davvero consigliata.



CARPINONE E CASCATE DEL CARPINO

La nostra terza tappa è stata Carpinone, un borgo di origine longobarda. Da qui parte il percorso per raggiungere il parco delle cascate, che ospita due salti d’acqua: la Cascata del Carpino e quella dello Schioppo. Noi ci siamo fermati alla prima, caratterizzata da un salto di 10 metri immerso nella natura boschiva: un luogo spettacolare che ti farà sentire lontano anni luce dal mondo.

Per affrontare il percorso ti consiglio scarpe da trekking e acqua nello zaino: la passeggiata dura circa 45 minuti tra andata e ritorno.

cascata del carpinone

Una volta arrivati in Piazza Mercato, segui le indicazioni per il parcheggio dei visitatori: c’è una piccola salita e potrai parcheggiare gratuitamente lungo la strada. Da lì torna a Largo Mercato e imbocca via Fosso, dove inizia il sentiero a discesa che diventa poi sterrato. Lungo il cammino passerai davanti alla vecchia centrale idroelettrica: qui troverai un bivio con una piccola indicazione scritta a mano. Segui la direzione a sinistra e in breve raggiungerai la cascata.


Il sentiero può risultare scivoloso dopo la pioggia, ma rimane sicuro. Il percorso è lungo circa 1,5 km ed è alla portata di tutti. L’accesso alle cascate, così come il parcheggio, è totalmente gratuito. Ti consiglio di visitarle durante le ore diurne per godere al meglio della bellezza naturale del luogo.


RISERVA NATURALE DI COLLEMELUCCIO

La riserva di Collemeluccio, insieme a Montedimezzo, costituisce una delle prime Riserve della Biosfera MAB UNESCO in Italia, istituita nel 1977 e poi allargata nel 2014 per formare il network dell'Alto Molise. È celebre per le sue antiche abetine di abete bianco, un relitto di foreste che un tempo ricoprivano la dorsale appenninica. La sua fauna include specie come il lupo, capriolo, cervo, cinghiali e molti altri animali.


La foresta di Collemeluccio era della famiglia D'Alessandro nel 1628.

Nel 1977, Collemeluccio e Montedimezzo sono state tra le prime aree italiane ad essere inserite nel programma intergovernativo MAB (Man and the Biosphere) dell'UNESCO.

Nel 2014, la riserva è stata ampliata, includendo altri comuni molisani, e ora si estende per oltre 25.000 ettari.

riserva collemeluccio

Anche qui abbiamo parcheggiato nei pressi di un’area picnic senza pagar nulla (indicazioni su Google Maps: scrivi area picnic Collemeluccio) e abbiamo proseguito a piedi lungo uno dei tanti sentieri indicati dalla segnaletica. Emozionante il grande faggio.

C'è da perdersi: dipende da te quanto tempo vuoi dedicare a questa escursione, ma te la consigliamo assolutamente. Il bosco e i sentieri sono davvero belli e ampi.


PIETRABBONDANTE

La tappa successiva del nostro viaggio è stata Pietrabbondante, un borgo che custodisce un patrimonio storico e naturalistico unico. Poco prima di raggiungere il centro abitato, si incontra il celebre Santuario Italico, uno dei siti archeologici più importanti legati all’antico popolo dei Sanniti, che qui lasciarono tracce della loro cultura prima di soccombere all’avanzata di Roma. L’ingresso al sito è a pagamento (6 € a persona), ma purtroppo, a causa di un improvviso temporale, abbiamo dovuto rinunciare alla visita e fuggire verso il sole.

pietrabbondante

Oltre al santuario, Pietrabbondante è famosa per le sue suggestive morge, tre grandi speroni rocciosi che ricordano le Dolomiti Lucane e che caratterizzano il paesaggio delle valli del Trigno e del Biferno.

  • La morgia conosciuta come “il Castello” è quella più affascinante: può essere risalita a piedi e dalla sua cima regala un panorama mozzafiato. Alla sua base si trova la Chiesa di Santa Maria Assunta, che custodisce sul muro posteriore iscrizioni in lingua osca, la lingua antica dei Sanniti.

  • Le altre due formazioni sono chiamate “dei Marchesani” e “dei Corvi”, altrettanto suggestive e perfette per chi ama fotografare paesaggi insoliti e carichi di fascino.

Pietrabbondante è quindi un luogo che unisce storia millenaria, natura selvaggia e scorci spettacolari: una meta ideale per chi ama scoprire i borghi meno noti del Molise.


CASTROPIGNANO

Un piccolo borgo su una collina che domina la valle del Biferno, dove è possibile ammirare gratuitamente i resti del Castello d’Evoli, costruito dalla famiglia D’Evoli, che subentrò ai Longobardi nel Trecento.


Curiosamente, il castello si trova in una posizione più bassa rispetto al centro abitato. Una leggenda racconta che fosse talmente grande da avere una stanza per ogni giorno dell’anno. Le tracce della presenza umana in quest’area risalgono con ogni probabilità all’Età del Bronzo (circa 1200 a.C.). Nei pressi del Cantone della Fata si possono ammirare le suggestive mura megalitiche di epoca sannita.

castropignano

Nel borgo alcune strade richiamano la leggenda di Fata, come la celebre Salita delle Fate. Fata era il soprannome di una bellissima pastorella di cui si invaghì il duca locale. Egli tentò di conquistarla regalandole gioielli, che però la giovane rifiutava perché innamorata di Antonio, un ragazzo povero. Accecato dalla gelosia, il duca fece imprigionare Antonio. Disperata, Fata cercò rifugio presso la futura suocera, ma una sera gli uomini del duca giunsero per condurla al castello. La ragazza riuscì a divincolarsi e fuggì verso il bosco di Carpineto, fino a raggiungere una rupe. Non avendo scampo, pronunciò le sue ultime parole in dialetto: “N’Donie, D’Donie mia e ze menatte sotte”. Da allora quella rupe è chiamata Cantone della Fata, e sovrasta il borgo.

Si narra che il suo spirito vaghi ancora nei dintorni, soprattutto nelle notti di luna piena, chiamando il suo amato Antonio.

castello d'evoli

Dopo una giornata intensa è arrivato il momento del check-in al B&B Santo Stefano, che ricorda una piccola dimora nobiliare. Al piano terra si trovano un accogliente salottino e la sala colazione, mentre al primo piano ci sono le camere. Angela e Peppe ci hanno accolti come se fossimo parte della loro famiglia: due persone splendide, con cui è stato un piacere chiacchierare a colazione di Africa e volontariato.


Per cena abbiamo scelto l’Agriturismo La Ginestra a Cercemaggiore, noto anche per essere stato protagonista di alcuni programmi televisivi. Pino ci ha accolti calorosamente, con una stretta di mano e la curiosità di conoscere i nostri nomi: un gesto semplice che accorcia subito le distanze e ti fa sentire a casa.

agriturismo la ginestra cercemaggiore

L’atmosfera è resa ancora più caratteristica dai menù incisi su tavole di legno. Non è facile scegliere, perché tutto è davvero delizioso. La cucina è sorprendente: imperdibile l’antipasto, che permette di assaggiare i loro salumi, formaggi e molte altre specialità. Un luogo in cui tornare sicuramente!

GIORNO 3


CIVITACAMPOMARANO

Dopo circa 45 minuti d’auto, abbiamo raggiunto Civitacampomarano, meglio conosciuto come il borgo dei murales. Appena arrivati, un signore del posto si è avvicinato con grande gentilezza e ci ha dato preziosi consigli sulle stradine da percorrere per scoprire le opere di street art: grazie a lui siamo riusciti a trovare anche il più famoso, quello con la scritta “Il Molise non esiste resiste”.

civitacampomarano il molise resiste

Ed è proprio così: il Molise resiste, resiste al finto progresso e resta profondamente legato alla natura. Qui ci si sente ancora ospiti, accolti da un paesaggio autentico, fatto di silenzi, fauna e flora.


Il borgo colpisce per il suo contrasto: case semidiroccate accanto a quelle ancora abitate, tutte però rese speciali dai numerosissimi murales che decorano le vie. Questo progetto è nato nel 2014, quando un’artista decise di ispirarsi alle antiche foto storiche del paese per riportarne la memoria sui muri. Da lì prese vita il CVTà Street Fest, un festival di street art che ogni anno richiama turisti, fotografi e curiosi da tutta Italia.


Passeggiando tra le viuzze ci si imbatte anche nella suggestiva Casa del Mercante, risalente al Settecento. Si riconosce per la particolare apertura “a veneziana” alla base della facciata, uno spazio che un tempo i mercanti utilizzavano per esporre le loro merci al pubblico.

civitacampomarano

Il centro storico è poi diviso dal maestoso Castello angioino, che per secoli separò il borgo in due nuclei: Civita di sotto e Civita di sopra. Solo nel 1795 gli abitanti decisero di colmare il fossato del castello per unire finalmente le due parti, creando l’attuale assetto urbano.


Civitacampomarano è oggi un piccolo museo a cielo aperto, dove storia e arte contemporanea si fondono in un racconto che continua a evolversi, proprio come i suoi murales.

murales molise

TERMOLI

Dopo circa 55 minuti d’auto, siamo arrivati a Termoli percorrendo una delle strade più suggestive: panorami da dipinto ottocentesco si aprivano a ogni curva, con il paesaggio che cambiava insieme alle temperature, passando rapidamente dai 15°C delle montagne ai 30°C della costa.

termoli

Termoli è una piccola bomboniera sul mare, racchiusa da antiche mura e dominata dal Castello Svevo. Una delle attrazioni più curiose è il vicolo più stretto d’Italia, chiamato a’ Rejecelle, largo appena 34-41 cm. Oltre al fascino pittoresco, Termoli è stata ed è tuttora una piazza chiave per storia, cultura ed economia: il suo porto ha favorito nei secoli scambi commerciali, attività di pesca e collegamenti con le rotte del Mediterraneo. Passeggiando nel centro storico si respira un’atmosfera medievale, intrecciata a una forte identità marinara e a un tessuto urbano vivace e accogliente.

termoli vicolo stretto

CAMPOMARINO

Dopo una breve sosta per delle pizzette, ci siamo diretti verso la spiaggia di Campomarino. Spesso associato a Termoli, questo borgo conserva però un’anima più tranquilla e residenziale. Qui le tradizioni della pesca si intrecciano con una vita estiva vivace, fatta di eventi locali e mercatini serali che animano le sue vie.

Abbiamo passato un'ora a ripulire la spiaggia da mozziconi di sigarette e cartacce: ma è davvero questo il mondo che volete? La spiaggia che volete?



GUARDALFIERA

Nel pomeriggio la nostra strada ci ha portati a Guardalfiera, dove sorge un altro grande lago artificiale. I suoi fondali custodiscono preziose tracce archeologiche romane, che aggiungono fascino e mistero al paesaggio. Abbiamo pernottato a Solelago, un hotel con ristorante e piscina, a cui si può accedere gratuitamente se si alloggia nella struttura: un’oasi perfetta per rilassarsi.

lago guardalfiera

SAN MARTINO IN PENSILIS

Per cena ci siamo spostati a San Martino in Pensilis, uno dei borghi più animati e frequentati della zona. Tra i vicoli del centro storico si nasconde Vico Segreto, un ristorante che porta bene il suo nome: difficile da trovare, ma capace di sorprendere con piatti genuini e porzioni abbondanti a prezzi contenuti. Qui abbiamo assaggiato la pampanella, una specialità locale a base di carne tenerissima insaporita con aglio e peperoncino: assolutamente da non perdere!

ristorante vico segreto

GIORNO 4


BAGNOLI DEL TRIGNO

Bagnoli del Trigno è un borgo incastonato nelle Morge, scenografiche formazioni rocciose che lo rendono davvero unico da ammirare soprattutto da un punto panoramico. Si trova nell’Alto Molise, circondato da dolci colline, boschi di castagni e campi coltivati che raccontano ancora oggi la tradizione contadina.

bagnoli del trigno

Il fiume Trigno scorre poco distante e regala scorci ideali per passeggiate e fotografie. Attenzione però alle strade secondarie che Google suggerisce per raggiungere Trivento: alcune sono sterrate e malmesse, consigliabili solo a chi viaggia con un fuoristrada.


TRIVENTO

Il borgo di Trivento conquista subito con la sua atmosfera vivace e curata. Famosa è la scalinata di San Nicola, abbellita da coloratissime decorazioni all’uncinetto realizzate dalle donne del paese, che rendono ogni gradino un’opera d’arte. Da non perdere anche le cripte, la via del belvedere e il particolarissimo albero di uncinetto, simbolo di creatività e comunità.

trivento

La gentilezza degli abitanti è proverbiale: basti pensare al gestore di un bar che, alla semplice domanda su dove acquistare un fiadone, ha iniziato a telefonare a tutti i forni del borgo per aiutarci. Alla fine ci siamo fermati al Panificio Moderno, dove con soli 3,50 € abbiamo preso due bottigliette d’acqua e quattro rustici davvero deliziosi.


ORATINO

Ultima tappa, Oratino, conosciuto come il Borgo degli Scalpellini per l’abilità artigiana dei suoi maestri nella lavorazione della pietra. Qui balconi, portali e dettagli architettonici parlano di un passato fatto di arte e precisione. Oratino è celebre anche per l’antico rituale della Faglia, un grande fuoco natalizio che richiama le celebrazioni del solstizio d’inverno e simboleggia la rinascita.

oratino

Tra i luoghi da visitare spiccano la Rocca longobarda, che domina la valle dall’alto di un colle, e il Palazzo Ducale dei Giordano, testimonianza della lunga storia del borgo. Dalla piazzetta centrale si gode di un panorama che abbraccia i borghi visitati nei giorni precedenti e arriva fino alla Maiella.


Non mancano le tappe gastronomiche: alla Macelleria Ciarmella abbiamo acquistato ottime salsicce e salamini molisani, perfetti da portare a casa come ricordo gustoso. Passeggiando per il centro, tra decorazioni all’uncinetto e angoli pittoreschi, ci siamo imbattuti nel Vicoletto degli Innamorati, dove è “vietato non baciarsi”: una panchina azzurra e un libro dei ricordi custodiscono le dediche delle coppie di passaggio.

oratino

Con Oratino si conclude – almeno per ora – il nostro viaggio in Molise. Usiamo il termine “per ora” perché il mal di Molise si fa già sentire: questa terra autentica, ospitale e sorprendente ci ha lasciato una voglia enorme di tornare al più presto.

molise

CONSIGLI UTILI:

-          Fidarsi poco di Google Maps perché vorrà farti girare in stradine sterrate e dissestate, ti consiglio di proseguire per quelle che sembrano le strade principali, magari allungando un po’ di più il tragitto.

-          Quando vai a cena ordina una portata per volta: le porzioni sono a dir poco abbondanti ed è tutto troppo buono per esser lasciato nel piatto.

-          Guida piano nelle ore buie perché ci sono tanti animali selvatici: noi abbiamo incontrato tre volpi e una martora. Chissà quanti altri erano nel buio a spiarci!

-  Vestiti a cipolla anche se sei ad agosto perché siamo passati da 15 a 32 gradi da un posto all’altro.

-          Scarpe da trekking e ricambi nello zaino soprattutto se vai alle cascate del Volturno dove è tassativo entrare in acqua.

-          Prima di intraprendere un viaggio, valuta bene dove fermarti per un panino o per fare scorte d’acqua perché alcuni borghi anche se i negozi risultavano aperti su Google, erano in realtà chiusi.

-          Attenzione che alcuni ristoranti tra i più rinomati di Campobasso sono aperti in settimana e chiudono il sabato e domenica.

-          Porta con te il binocolo e la macchina fotografica.


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CURIOSITÀ

Il Molise corrisponde a quello che un tempo era il Sannio, la terra abitata dai Sanniti, un popolo di valorosi guerrieri che, organizzati in tribù, dominarono la scena dell’Italia centro-meridionale nella prima metà del I millennio a.C. Per secoli si opposero con fierezza all’espansione romana, fino alla definitiva sconfitta nel 290 a.C..


I Sanniti non erano soltanto un popolo guerriero: la loro vita era scandita da riti legati alla natura, con culti che onoravano rocce, sorgenti e monti. Le cerimonie pubbliche seguivano il ritmo delle stagioni e delle attività agricole, intrecciando spiritualità e quotidianità.

La loro eredità è arrivata fino a noi anche attraverso la cucina tradizionale molisana, che conserva tracce di antiche ricette sannite. Tra i piatti più rappresentativi troviamo:

  • 🥣 Zuppa di cardone, calda e nutriente, tipica dei mesi invernali.

  • 🌿 Cicoria ricamata, piatto povero ma saporito della tradizione contadina.

  • 🥓 Salsiccia di fegato, speziata e intensa.

  • 🧀 Caciocavallo di Agnone, un formaggio a pasta filata ancora prodotto con tecniche artigianali.

  • 🍞 Fiadone, rustico ripieno di formaggio, simbolo della Pasqua molisana.

  • 🍕 Pizza con i ciccioli di maiale, dal gusto deciso e autentico.

  • 🍲 ‘U Funnateglie, piatto tipico regionale che unisce ingredienti semplici in una preparazione dal carattere forte.


👉 Il consiglio è semplice: assaggiare tutto! La cucina molisana è il modo migliore per entrare in contatto con la sua storia millenaria.


Se vuoi altre informazioni, scrivimi a info@ilrespirodellestelle.com


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