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Le migliori frasi tratte dai film di Massimo Troisi

Se c’è una voce che ha saputo dare lucentezza all’umorismo semplice, è quella di Massimo Troisi. I suoi film sono un viaggio tra risate, malinconia e una Napoli autentica che resta nel cuore. In questo articolo raccolgo le frasi più belle e memorabili di tutti i suoi film, capaci di resistere al tempo, di far sorridere e di far riflettere. Dai dialoghi pungenti alle battute che restano impresse, scopriamo insieme come Troisi trasformava parole comuni in piccoli universi di emozione. Pronti a riascoltare quelle frasi che hanno segnato intere generazioni? Iniziamo.

Ecco le migliori frasi tratte dai film di Massimo Troisi.

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RICOMINCIO DA TRE (1981)


Marta: "Quando c'è l'amore c'è tutto"

Gaetano: "No, chell' è 'a salute!”

Contadina: "Voi siete napoletano?"

Gaetano: "Sì, ma non emigrante, eh! No, no, pecché ccà pare ca 'o napulitano nun po' viaggia', po' sulamente emigra', perciò uno esce, nun po' ffa' 'nu viaggio, 'o napulitano invece viaggia.”

Gaetano: "Chello che è stato è stato, basta! Ricomincio da tre!"

Lello: "Da zero!"

Gaetano: "Eh?"

Lello: "Da zero! Ricominci da zero!"

Gaetano: "Nossignore, ricomincio da... cioè, tre cose me so' riuscite dint' 'a vita, pecché aggia perdere pure chelle, che aggia ricomincia' da zero?! Da tre!”

Gaetano: "A me non c'era nemmeno bisogno che mi torturavano: a me bastava che mi dicevano sulamente... per esempio...: Guarda che se non parli... forse... ti torturiamo, immediatamente parlavo, scrivevo, cioè se non capevano facevo 'nu disegno...

Gianna: "Eh, ma allora sei peggio di Giuda!"

Gaetano: "No, che c'entra? È proprio che io, per esempio il dolore fisico nunn 'o supporto proprio. È 'na cosa ca... e po' che c'entra cioè Giuda? Mo' tutte quante: "Giuda traditore", "Giuda traditore". Cioè s'hanna conoscere primma 'e fatte, eh?"

"A un certo punto, 'sti trenta denare, quante putevano essere, mettiamo due, trecentomila lire, quattrocento, nunn' 'o saccio però chillo avrà miso apposto e cose soje. Miette ca ieva a casa e 'a mugliera ogni vota: «Giuda, tu devi andare a lavorare. Giuda, 'o padrone 'e casa, 'a luce, l'acqua», per dire, «'o telefono». A un certo punto, chillo tutte 'ste cose... «Tu non porti cchiù 'e sorde a casa!», «Tu non porti cchiù 'e sorde a casa!», s'ha visto 'e trenta denari in mano e ha detto: "Ma che me ne 'mporta!"

Gaetano: "Che faceva San Francesco, parlava sempre agli uccelli? Sempre 'int' 'e 'rrecchie 'e 'sti povere bestie ca si chille vulevano essere 'nu poco tranquille, no... Secondo me, guarda, per colpa 'e San Francesco è nata 'a migrazione 'e gli uccelli."

Robertino: "Ma mammina dice che io ho i complessi nella testa.

Gaetano: "E foss' 'o Ddio! Quali complessi! Tu tieni l'orchestra intera 'ncapa, Robbe'.”


NO GRAZIE, IL CAFFÈ MI RENDE NERVOSO (1982)


James Senese: "Te ne 'e a ji a ca 'ncopp! Te scasso 'o sassofono n'faccia! Totò! Toto! Caccia a stu pazzo! E che giornale si, famme sentì!"

Michele: "Il Mattino"

James Senese: "'O Matin'. Di 'o Matin' che vene a cà e me porta n'ate giornalista perché tu si scemo! Si proprio scemo! Te ne 'e a ji, t'o scasso n'faccia! Vattenn'!"

Camorrista: "E tu chi si scartiloffista o scatuozzo!"


SCUSATE IL RITARDO (1983)


Tonino: "Vincé, io mi uccido, meglio un giorno da leone o 100 giorni da pecora?"

 Vincenzo: "Tonì, che ne saccio io da pechere o do lione, fà 50 juorne da orsacchiotto"

Mamma: "Vince', la vita si deve prendere così come viene."

Vincenzo: "E che so' scemo io? La prendo come va? Io la prendo come viene... ma a me viene sempre 'na chiavica, guarda che combinazione! "


NON CI RESTA CHE PIANGERE (1984)


Predicatore: "Ricordati che devi morire!" 

Mario: "Come?" 

Predicatore: "Ricordati... che devi morire!" 

Mario: "Va bene..." 

Predicatore: "Ricordati che devi morire!" 

Mario: "Sì, sì... no... mo' me lo segno.."

"Ma come, “che ci hanno fatto gli americani?”. Gli indiani… che non si vede più un indiano a pagarlo oro, da nessuna parte del mondo… non c’è indiano da nessuna parte: l’hanno ammazzati tutti, hanno fatto finta d’essere arrivati prima gli americani! “Voi che ci fate qui?”. Gli indiani: “Noi ci siamo sempre stati”. “Sempre stati? Ah, ah, ah”. Trac, secchi tutti! Gli indiani che avevano scoperto l’America, altro che Colombo! Eh, gli indiani stavano già lì: se non ci trovava nessuno, l’aveva scoperta lui. Ma c’erano già gli indiani. No, Mario? Eh? Come se io ora vado in Puglia e dico: “Ueh, la Puglia!”. Oh, i pugliesi son duemila anni che stanno lì, lo sapranno che c’è la Puglia!"


"Alt! chi siete?"

"Siamo due che..."

"Cosa fate? Cosa portate?"

"Niente, roba..."

"Sì ma quanti siete?"

"Due, siamo io e lui..."

"Un fiorino!"

"Si paga?"

"Un fiorino!"

Mario: "Allora proviamo: la regola di prima, fai attenzione... Pigli quaranta carte... tattà tattà tattà mischi... metti qua, alzi."

Leonardo: "Alzo per non imbrogliare."

Mario: "Bravo, esatto, per non imbrogliare che ho alzato... tre cart'a te, tre cart'a me. Per terra, attenzione Leonardo, guarda, nu mme fa'... per terra ci stanno sette bello, asso di danari, otto'i spade. Tu in mano tieni otto'i bastoni. Che pigli?"

Leonardo: "Sette bello e asso di danari."

Mario: "Bravo, sette bello e asso... allora vidi che non hai capito niente e dici sisi ho capito. Sta otto per terra e non puoi piglia' sette e uno otto, devi piglia' per forza l'otto."

Leonardo: "Ma perché?"

Mario: "Mamma mia, ma perché, è na regola, è a regola d'o gioco, che dice proprio così non si può piglia'."

Saverio: "Mario, andiamo dai."

Mario: "Mamma mia, ma nemmeno a scopa..."


LE VIE DEL SIGNORE SONO FINITE (1987)


"Uno sta a inventare una medicina contro la caduta dei capelli e contro il dolore in un paese dove uno senza capelli dice che la via della salvezza è il dolore."

"Per far arrivare i treni in orario, se vogliamo, [Mussolini] mica c'era bisogno di nominarlo capo del governo, bastava farlo capostazione."


CHE ORA È? (1989)


Michele: "...a parlare con un estraneo che ci vuole: è a parlare col padre che è difficile...che...ma poi chi l'ha detto che padre e figlio devono parlare?"

Marcello: "Noi abbiamo parlato di tutto pur di non parlare di niente.”

Marcello: "Dove vi siete conosciuti?"

Loredana: "In biblioteca."

Marcello: "Ah, anche lei appassionata di letteratura?"

Loredana: "No, appassionata di stipendio, lì ci lavoro."


IL VIAGGIO DI CAPITAN FRACASSA (1990)


Sigognac: "Un servo non si mette in mezzo! Non osa!"

Pulcinella: "Quanto siete bello baro'...come mi trattate male...bene! Mo' siete un vero padrone incazzoso, autoritario e fesso come tutti i padroni!”

“La vita, con i suoi piccoli desideri, deve servirci da esercizio, da prova generale per interpretare le grandi passioni che noi mostriamo al pubblico.”

Pulcinella: "Diamo sempre la colpa alla fame. Lamenti, vigliaccherie, delitti... di chi è la colpa? Della fame. Sarebbe vero se chi non c'ha fame si comportasse bene, ma non mi sembra."



PENSAVO FOSSE AMORE... INVECE ERA UN CALESSE (1991)


“Ma perché siete tutti così sinceri con me, che cosa vi ho fatto di male, io?... Chi vi ha chiesto niente? Queste non sono cose che si dicono in faccia. Queste sono cose che vanno dette alle spalle dell'interessato. Sono sempre state dette alle spalle.”

“Io guarda, io non è che so' contrario al matrimonio eh, che non so' venuto... Solo, non lo so, io credo che in particolare un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi tra di loro, troppo diversi.”

Amedeo: "Tommaso non ci si uccide per amore, basta saper aspettare."

Tommaso: "E allora io non mi uccido per amore, mi uccido per impazienza.”

“Lasciatemi soffrire tranquillo. Chi vi chiede niente a voi? Vi ho chiesto qualcosa? No. Voglio solo soffrire bene. Mi distraete. Non mi riesco a concentrà. Con voi qua non riesco... Soffro male, soffro poco, non mi diverto. Non c'è quella bella sofferenza...”

"E solo dopo morti, gli altri potranno scrivere sulla vostra tomba: questi due si amarono!" "E vissero per sempre felici e contenti..."

"Ma sai quanti stanno insieme tutta la vita e sono tutt'altro che felici e contenti?"

"Infatti! L'amore non è: e vissero per sempre felici e contenti! L'amore è… e vissero per sempre! È questa la novità della mia teoria. Nuova.."


IL POSTINO (1994)


Mario: "Don Pablo, vi devo parlare, è importante... mi sono innamorato!"

Pablo Neruda: "Ah meno male, non è grave c'è rimedio."

Mario: "No no! Che rimedio, io voglio stare malato...”

“La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve!”

 “Molto meglio dire male qualcosa di cui si è convinti che essere poeta e dire bene quello che voglio farci dire gli altri.”

 “Anche l'idea più sublime, se la senti troppe volte, diventa una stupidaggine.”

“Quando la spieghi, la poesia diventa banale. Meglio delle spiegazioni, è l'esperienza diretta delle emozioni che può spiegare la poesia ad un animo disposto a comprenderla.”

“Non le ho detto niente. La guardavo e m'innamoravo.”

«Mi piaceva pure quando hai detto 'sono stanco di essere uomo'. È una cosa che succede pure a me, ma non lo sapevo dire.»

«Mi sentivo come una barca sbattuta dalle sue parole.»

«Quando un uomo comincia a toccarti con le parole, arriva lontano con le mani!»

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