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Poesia per celebrare il 25 novembre - La giornata contro la violenza sulle donne - di Ivana Ferriol

Sono almeno ottantacinque le donne che, negli ultimi dieci mesi, hanno visto spegnersi la propria vita per mano di chi avrebbe dovuto amarle e proteggerle. Ottantacinque storie interrotte troppo presto, spesso dentro le mura di casa, tra le braccia di chi si fidavano.


E poi ci sono le altre, molte di più, che ogni giorno continuano a sopravvivere a una violenza che non si vede: quella psicologica. È la più subdola, la più silenziosa. Non lascia lividi sulla pelle, ma scava dentro, erode, sbriciola l’anima fino a farla tremare. È una paura che non smette di parlare, anche quando il manipolatore non c’è più, un’ombra che continua a camminarti accanto.


Le donne che riescono a fuggire da un amore malato, da una storia tossica, spesso devono imparare di nuovo a respirare. A guardarsi allo specchio senza colpa. A ricordarsi che meritano amore, quello vero. Perché come puoi fidarti di qualcun altro, quando per anni ti sei aggrappata a chi ti ha costruito intorno un castello dorato fatto solo di bugie? Ti sei illusa, sì. E nessuno può garantirti che non accadrà di nuovo.

Eppure, dentro di te esiste una forza che non si spegne mai: è la forza della vita. È quella che ti spinge, anche quando cadi, ad amare ancora. A volerti bene. A credere che esista un domani diverso.


E ci riuscirai. Si può rinascere sempre, anche quando qualcuno ha provato a convincerti che senza di lui non hai un futuro.

C’è sempre una strada migliore. Esistono persone buone. Esistono abbracci che non feriscono. Non dimenticarlo mai.

E questa è la mia poesia per celebrare il 25 novembre, per tutte le donne che hanno conosciuto il non-amore.


poesia 25 novembre

TORNO A VIVERE - IVANA FERRIOL


Forse è il posto in cui sono cresciuta

O sarà la gente

Forse sono solo io che mi sento diversa

Sì, sono io ad avere qualcosa che non va:

non mi sono integrata,

ho pensieri diversi,

sono un disastro.

Forse è per questo...

Sì, sarà per questo che mi ha colpita

“devo raddrizzarti” mi diceva

Sarà per questo che mi obbligava a stare con lui.

 

“Vai pure dai carabinieri, quando dirai che è stato il tuo fidanzato, rideranno di te”.

“hai la testa di m**da”

“capisci solo le mazzate”

“mi ascolti solo se ti colpisco”

 

Ho scoperto così il potere delle parole.

Ho scoperto che feriscono nel profondo

E son ferite che non si cicatrizzano mai.

I tuoi pensieri si plasmano sulle sue parole

Arrivi a pensare che ha ragione lui,

 che nessuno ti amerà dopo di lui,

perché nessuno può farlo, perché sei fatta male.

 

E allora se guardi avanti, la vita ti sembra buia

E speri finisca il prima possibile.

 

Poi un miracolo dal cielo

Tutto finisce, sei libera

Libera da quella gabbia

ma più cammini in spazi aperti, più il respiro si affanna:

hai paura, non ti senti più al sicuro.


Pensi:

“Se mi ha ferito chi più doveva amarti, cosa faranno gli altri?

Quando smetterò di tremare al pensiero di amare ancora?

Quando riuscirò ad abbandonarmi in un abbraccio,

senza la paura che l’altro cambi

senza la paura di essere ingannata.”

 

“Vorrei credere al fatto di meritare amore

vorrei cominciare ad amarmi”.

 

E poi un altro miracolo:

appoggio la mano sul mio petto,

e mi accorgo del mio cuore che batte:

forti battiti regolari che significano vita.

E vita è un verbo: amare

Mi sto amando, di nuovo.

ho capito che non era amore.


In fondo,

anche se sbagliata agli occhi del mondo,

non sono poi così male.

Avevo bisogno di una persona

che mi vedesse davvero.

Avevo bisogno di una persona

Che si lasciasse guardare dentro.

 

Torno a fidarmi,

Torno a crederci

E alla fine succede:

la notte è passata:

Torno a vivere.


Se vuoi altre informazioni, scrivimi a info@ilrespirodellestelle.com

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