Canzoni importanti per un argomento che non tutti sono in grado di trattare. Che per quanto sia diffuso, in pochi sono riusciti a cantare in modo non retorico o banale. Ecco dieci canzoni che parlano del problema della droga da vari punti di vista. Come sempre, riportate in ordine cronologico.
1- CANTICO DEI DROGATI - FABRIZIO DE ANDRE' - 1968
"Quando scadrà l'affitto
Di questo corpo idiota
Allora avrò il mio premio
Come una buona nota
Mi citeran di monito
A chi crede sia bello
Giocherellare a palla
Con il proprio cervello
Cercando di lanciarlo
Oltre il confine stabilito
Che qualcuno ha tracciato
Ai bordi dell'infinito
Come potrò dire a mia madre che ho paura?"
Fabrizio De André, che ha sempre dato voce a chi una voce non l'ha mai avuta, non poteva esimersi anche dal trattare il tema della droga. Quando per tutti era un tabù, lui l'ha buttata in musica, con un testo straordinario e un dolore che si può sentire. Non poteva che essere il primo in questa lista, perché è stato il primo ad abbattere tanti muri su cosa si poteva cantare e invece cosa era necessario scrivere. Più in basso in questa classifica anche suo figlio Cristiano, con un meraviglioso testo, segno che qualcosa nelle sue parole è rimasto anche dopo la sua scomparsa.
2- LILLY - ANTONELLO VENDITTI - 1975
"Lilly...
quattro arance la domenica mattina
dopo due anni
non mi riconoscevi
eravamo due bambini
io non ero il tuo dottore
non riuscivi a fare l'amore...
Lilly siringa, polizia
Quale treno ora?
Quale libro ora?
Quale amore ora,
ti si potrà ridare?"
Un pezzo struggente della prima parte di carriera di Antonello Venditti. Una canzone che è un grido di dolore da parte di chi vede scomparire piano piano una persona di cui è innamorato, per colpa della droga. Un dolore che è presente dalla prima all'ultima nota, una forza strepitosa in questo brano che non può lasciare nessuno indifferente.
3- CARA DROGA - FRANCO SIMONE - 1977
"Cara droga, ti detesto per la gente che ancora ucciderà per te
Per i sogni che hai rubato, la natura che hai corrotto deridendomi
Travestita da compagna che si offre nuda solo per amore
In un letto di piaceri artificiali tu mi sfianchi e te ne vai
Voglio maledirti
Raccolgo le forze per gridarti
La rabbia che sola posso darti
Con l'anima a pezzi ormai
Voglio che ti resti il mio disprezzo
Come sola mia eredità"
Un uomo che si accorge che la droga gli sta portando via la vita e l'anima. Un urlo di rabbia contro la falsità di ciò che l'estasi di un momento di sballo promette di regalare, mentre invece gli sta solo rubando attimi di felicità impossibili da riconquistare.
4- SCIMMIA - EUGENIO FINARDI - 1977
"Il primo buco l'ho fatto una sera
A casa di un amico, così per provare
E mi ricordo che avevo un po' di paura
C'è molta violenza in un ago nelle vene
Ma in un attimo, una fitta di dolore
Un secondo ad aspettare
Poi un'onda dolce di calore
Quasi come nell'amore"
La storia di un ragazzo che vuole provare a vedere se è davvero come dicono. Ma lui si sente più forte, perché "Io la imparerò ad usare, mi saprò gestire, non mi farò fregare".
Ma le dipendenze non guardano in faccia a nessuno, così questa è la storia di un ragazzo in coda per un po' di metadone, con la voglia di uscire il prima possibile dall'inferno in cui è caduto.
5- SILVIA LO SAI - LUCA CARBONI - 1984
"L'altro giorno ho trovato una scusa
Per potergli parlare
"Ehi Luca ne è passato del tempo"
"Sì, va beh, ma adesso lasciami andare"
E non credevo di essere stato violento
Ma ha cominciato a tremare
Mi ha guardato con lo sguardo un po' spento
Non riusciva a parlare
E adesso come facciamo?
Non dovevamo andare lontano?
...Silvia lo sai,
Lo sai che Luca si buca ancora..."
Un grande capolavoro del cantautorato italiano firmato dal bolognese Luca Carboni. La sensibilità di un amico che si rende conto di una presenza delicata, silenziosa, già dai tempi della scuola. Che probabilmente in quel silenzio trova anche il suo smarrimento. Vorrebbe aiutarlo nelle sue difficoltà, ma non è semplice. Così rimane solo la presa di coscienza, il parlare di un amico che pian piano, sta scomparendo.
6- PERCHÈ LO FAI - MARCO MASINI - 1991
"Con questa pioggia nei capelli, perché lo fai
Con questi occhi un po' fanciulli e un po' marinai
Per una dose di veleno che poi
Dentro di te non basta mai
Con le tue mani da violino, perché lo fai
Tu che sei rosa di giardino dentro di me
Come un gattino sopra un tetto di guai
Dimmi perché, perché lo fai"
Brano terzo classificato al Festival di Sanremo del 1991, con un testo importante. Una richiesta a una ragazza del perché lo sta facendo, perché non smetta di drogarsi, una ragazza che da fuori è vista per i suoi pregi, per le qualità che ha. Mentre lei dentro ha i suoi mostri da combattere, e non riesce ad osservare quel che gli altri vedono dall'esterno.
7- CUMULI - 883 - 1993
"Eccoti qui
Contento che ti abbiamo aspettato?
Racconta un po', che cos'è
Che ti facevan fare in comunità
Siam fieri di te
Si che lo so
Che c'è ogni tanto la tentazione
Ti passerà, si però
Il vuoto credo che non si riempia mai
Per tutti è così
Si perché è un po' il vuoto di tutti noi
Ci sbattiamo tanto per chiuderlo
Ci proviamo e non ci riusciamo mai
Allora tanto vale conviverci"
Gli 883 non sono stati soltanto tormentoni e canzoni da portarsi con sé ovunque. Ci sono anche brani più profondi e forti, che raccontano storie di vita vissuta che si sentono sulla pelle. Perché quelli erano anni in cui il tema della droga e delle sue problematiche finalmente usciva prepotente allo scoperto con la ricerca di soluzioni reali a chi ne cadeva vittima e voleva uscirne. Il segno di un'amicizia, di una compagnia fatta di scherzi e divertimenti, ma anche di un amico che ha bisogno di stare meglio, di una parola di conforto. Anche se quel vuoto, in fondo, niente e nessuno lo potrà mai riempire.
8- CANZONE DI NATALE - THE ZEN CIRCUS - 2009
"Eccoli qua, sono già arrivati i parenti affamati,
Mi strappano le guance a suon di ganascini,
Intanto si divorano le mie tartine.
"Sei un uomo ormai, ma come sei sciupato,
Non sei neanche pettinato."
Penso, sfido io, da quando mi son fatto
Ho venduto pure il mio motorino nuovo
Sono a secco, 'sto natale.
Dio, fa che non stia così male"
Più scanzonato il brano degli Zen Circus che con il loro stile ci portano in un classico pranzo di Natale, dove però il protagonista vorrebbe avere in regalo dei soldi per potersi comprare una dose piuttosto che un paio di guanti, classico regalo della nonna. Una canzone ironica che parla della tematica da un'altra prospettiva rispetto a quella unica del dolore.
9- INVISIBILI - CRISTIANO DE ANDRE' - 2013
"Tu abitavi in via dell'amore vicendevole
E io avevo preso una stanza in affitto
da quelle parti lì
Io dimostravo fondamentalmente i miei anni
Tu ormai non sapevi più quali fossero i tuoi
Perché a Genova si moriva a vent'anni
Ma senza diventare mai, mai degli eroi"
Un testo passato purtroppo troppo sottotraccia al Festival di Sanremo del 2013. La canzone in cui Cristiano De André tira fuori la sua parte più intima e cantautorale, un testo fortissimo e una canzone degna dei migliori palcoscenici. Sul tempo che passa, sulle amicizie più belle, quelle invisibili alle grandi scene pubbliche. Un capolavoro assoluto da recuperare per chi non l'avesse mai ascoltato prima.
10- LIMONE - GIANCANE - 2017
"Con gli anni '80 avete rotto il cazzo
Che poi hanno rotto il cazzo già dagli anni '80
Gli amori al mare e le feste sulla spiaggia
La spada nella roccia e quelle nelle braccia
Bello il motore e bella la permanente
Bello anche l'AIDS, trasmesso clandestinamente
Strane passioni nei bagni della stazione
E poi tutti in fila al SERT per una goccia di metadone"
Brano intenso di Giancane che riassume gli anni '80 non con quella nostalgia e mitologia che tutti hanno sempre cercato di raccontarci, ma attraverso i problemi e le contraddizioni che hanno attraversato il decennio. Una bellissima canzone irriverente, che riprende più volte il problema della droga all'interno dei suoi versi.
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