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La verità in amore: perché l'onestà è la base di ogni relazione autentica - di Ivana Ferriol

In un mondo dove tutto sembra correre veloce, dove le parole si consumano in fretta e le emozioni si mascherano dietro sorrisi di circostanza, parlare di verità in amore è quasi un atto di resistenza. Essere onesti, oggi, non è solo dire la verità: è scegliere di mostrarsi autentici, anche quando questo significa esporsi, rischiare, perdere il controllo di ciò che l’altro vedrà di noi.

Eppure, è proprio da lì che nasce la magia.

Dalla trasparenza di un gesto sincero, da una parola detta con il cuore, da uno sguardo che non cerca di nascondere.


ivana ferriol

L’amore che si fonda sull’onestà non è perfetto — è umano. Ma è l’unico che può durare, perché respira nella fiducia, cresce nella vulnerabilità e trova forza nella verità condivisa.

In questo articolo voglio esplorare proprio questo: il valore profondo della verità in amore, il coraggio che serve per essere sinceri, e la bellezza di costruire relazioni che non temono la luce.


LE PAROLE: COSTRUTTRICI DI REALTÀ

Le parole sono importanti, ci sembrano solo aria ma solo le cose più importanti che abbiamo per raccontarci non solo agli altri ma anche a noi stessi. Sono le parole che creano il racconto di qualcosa che poi diventa verità. Sì, perché se una cosa viene ripetuta più e più volte, il nostro cervello inizia a pensare che sia vero e produce neuroni che si connettono tra loro, costruendo percorsi di limitazione. La scienza la chiama “neuroplasticità” ed è la capacità del cervello di rimodellarsi in base a ciò che gli forniamo. Ecco che il la mente diventa il riflesso di ciò che pensiamo più spesso.


E se lo dice la scienza, direi di fare più attenzione alle parole che ci ripetiamo che sono troppo spesso legate alla rabbia o alla paura e non alla fiducia nel futuro. Scegliamo parole gentili, quelle dette con amore e non “per amore” perché possono essere sbagliate. Ma le cose dette con amore sono sempre benefiche.

LA VERITÀ CHE CI FA COMODO

Anche la verità è filtrata dalle parole, dai sensi e quindi le illusioni, l'opinione comune, il bisogno di appartenenza a un gruppo e il desiderio di autocompiacimento.

Ecco perché Protagora sosteneva che ciò che è "vero" per una persona potrebbe non esserlo per un'altra, come nel caso di un'opinione su un piatto al ristorante. E allora ricordiamo anche Nietzsche che diceva che la "verità" che scegliamo può essere legata al valore che essa ha per la nostra vita.



Attenzione a distinguere verità e certezza: si può essere certissimi di qualcosa che non è vero, mentre la verità implica una corrispondenza con la realtà. Ma le persone spesso rifiutano ciò che è vero perché distruggerebbe le loro illusioni e convinzioni. Ecco che le nostre convinzioni possono diventare una forma di galera. A volte la verità è anche “comoda” e legata al timore della solitudine: preferiamo sostenere ciò che un gruppo ritiene certo a discapito del vero per paura di restare soli. E oggi siamo nell’era delle fake news e il problema della ricerca di una verità oggettiva diventa urgente più che mai.

Tornado al timore della solitudine, c’è da dire che per quanto possiamo sentirci forti da soli, non possiamo essere un’isola, dobbiamo appartenere a un gruppo quindi è importante riscontrare che ciò che pensiamo sia giusto e vero. Possiamo urlare, parlare, ragionare ma quasi mai proviamo a cambiare idea. Perché ci ingabbiamo nelle nostre convinzioni. Forse avere dubbi attiverebbe quella curiosità che porta a un’incoerenza positiva.

Come si fa?


Continua a farti domande, a ridefinire le cose intorno a te.


IVANA FERRIOL SCRITTRICE

LA VERITÀ IN AMORE: IL CORAGGIO DI MOSTRARSI NUDI

C’è chi definisce l’amore come un lavoro, quello di migliorarsi, costruire insieme. E quando una storia finisce è proprio perché quella persona non ci migliora più e ci sentiamo soli. E il più delle volte è perché abbiamo smesso di lavorare o “faticare” come si dice a Napoli. È una volta finita, ci si punta il dito cercando il colpevole e non è sempre facile capire chi ha smesso di metterci impegno per primo.

Immaginiamo l’amore come un castello in costruzione, alla base deve esserci la verità.

La verità, in amore, è la linfa che tiene in vita ogni cosa. Puoi costruire un castello di illusioni, puoi fingere di non vedere, puoi raccontarti che va tutto bene. Ma l’amore, quello vero, ha un respiro troppo puro per vivere dentro la menzogna.

 

Scegliere l’onestà, in amore, è un atto di coraggio. Non è solo dire tutto, non è una confessione continua o una ricerca ossessiva di trasparenza. È qualcosa di più sottile e, allo stesso tempo, di più profondo: è la scelta consapevole di mostrarsi per ciò che si è, anche quando non si è certi di essere compresi.

Molti confondono l’amore con il bisogno di piacere, di essere accettati, di non deludere. Così si inizia a nascondere: un pensiero non detto, un’emozione trattenuta, una piccola bugia detta “per non ferire”. Ma la verità è che ogni volta che mentiamo, anche solo un po’, costruiamo un muro tra noi e l’altro. All’inizio sembra impercettibile, quasi invisibile. Poi cresce, si allarga, e un giorno ci si ritrova a non riconoscersi più — né nell’altro, né in se stessi.



La fiducia non nasce da parole perfette, ma dalla coerenza. Dal sapere che l’altro è dove dice di essere, che i suoi silenzi non nascondono, che i suoi occhi non mentono. È una sensazione profonda, che si avverte nel corpo prima ancora che nella mente: la pace di potersi affidare senza paura, di sapere che anche nella fragilità c’è verità.

Essere onesti in amore non significa non sbagliare mai. Significa avere il coraggio di mostrarsi nudi, anche se tremano le mani, perché sai che rischi di perdere tutto, ma solo così si dà all’altro la possibilità di scegliere davvero.

Viviamo in una realtà che ci spinge a difendere, a controllare tutto. Ma l’amore vero non si controlla, si vive. E vivere pienamente richiede verità.


“chi dice bugie è ladro di sentimenti” diceva qualcuno


La verità a volte ferisce, ma la menzogna uccide. Sembra innocua — “non volevo farti stare male” — ma col tempo logora, corrode, fa perdere il senso di realtà. Finché non resta che il dubbio: “posso ancora fidarmi?”. E quando la fiducia muore, l’amore si spegne piano, come una candela lasciata senza ossigeno.

Amare con verità significa accettare che non tutto sarà sempre facile, che la sincerità può far male, che alcune parole possono cambiare tutto.


Ma è anche l’unico modo per costruire qualcosa che resti. Perché ciò che nasce nella verità resiste al tempo, alla distanza, alle paure.


Ciò che è vero, anche se cade, non si distrugge: si trasforma, evolve, cresce insieme a noi.

In fondo, la verità in amore è una promessa silenziosa che suona più forte di un TI AMO:

“Non ti prometto di essere perfetto. Ti prometto di essere vero.”


Se vuoi altre informazioni, scrivimi a info@ilrespirodellestelle.com

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