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Le migliori 10 canzoni italiane che cantano contro le mode del momento

Aggiornamento: 1 giorno fa

In un panorama musicale spesso omologato, ci sono artisti che hanno scelto di nuotare controcorrente. Canzoni che criticano le tendenze passeggere, i cliché, la standardizzazione del pensiero e dello stile. Ecco dieci brani italiani che si distinguono per il loro spirito ribelle e anticonformista. Ecco quelle che per noi sono le migliori dieci canzoni italiane che cantano contro le mode del momento.

canzoni contro le mode

1 - ZETA RETICOLI - MEGANOIDI

Catturati nel sonno della nostra età

Un messaggio ripete che il mio posto è qui

Mostra tutti i vantaggi e le comodità

Rag-doll dimmi se ci sei anche tu

In un lago di sangue detto libertà

Brucia ancora, che prima o poi ritornerà

Conservo di nascosto sempre lo stesso smalto

Un inno alla non appartenenza, “Zeta Reticoli” dei Meganoidi è un rifiuto esplicito delle etichette, dei look prefabbricati e delle sottoculture usa-e-getta. Il brano diventa manifesto di un’identità aliena, orgogliosamente estranea alle mode del momento. Lo slogan è chiaro: non vogliamo essere come voi.


2 - QUANDO È MODA È MODA - GIORGIO GABER

E siete anche originali, basta ascoltare qualche vostra frase

piena di parole nuove sempre più acculturate, sempre più disgustose

che per uno normale, per uno di onesti sentimenti

quando ve le sente in bocca avrebbe una gran voglia

che vi saltassero i denti

Quando è moda è moda, quando è moda è moda

Con la sua solita ironia tagliente, Gaber smaschera le assurdità del conformismo. In questa canzone, denuncia la tendenza ad aderire ciecamente a qualsiasi moda, anche la più insensata, pur di sentirsi parte di qualcosa. Un ritratto ancora attualissimo della paura di essere “fuori dal giro”.


3 - ROSSO E NERO - ZEN CIRCUS

Tanto o la va o la spacca

Niente più vie di mezzo

Niente più sofismi

Pubblico disprezzo

Cerco consenso

È fuori moda tutto

È moda solo fuori

È merda nell'interno

Sono vecchio passato

L'hype è finito

E la vita ti aspetta per mostrarti il dito

Cresci bene che ripasso

Delle mode sbatte il cazzo

Una critica feroce alla superficialità ideologica, “Rosso e Nero” mette alla berlina chi si veste di slogan e colori politici solo per sembrare più interessante. Il brano demolisce l’estetica del ribellismo alla moda, svelando la vacuità che spesso si nasconde dietro.


4 - COMBAT POP - LO STATO SOCIALE

A canzoni non si fanno rivoluzioni

Ma nemmeno un venerdì di protesta

La moda passa, lo stile resta

"Fidati, l'ha detto una stilista, eh"

Ma, ma che senso ha volere sempre troppo?

Pagare tutto il doppio, godere la metà?

Ma che senso ha vestirsi da rockstar?

Fare canzoni pop per vendere pubblicità?

Lo Stato Sociale dichiara guerra al pop da supermercato, quello tutto filtri, beats identici e testi vuoti. “Combat Pop” è un brano sarcastico che fa il verso alle hit costruite a tavolino, invitando a riprendersi la libertà di creare senza scendere a compromessi con le mode del mercato.


5 - LA FABBRICA DI PLASTICA - GIANLUCA GRIGNANI

Ho provato ad essere come tu mi vuoi

Tanto che sai in fondo cambierei

Ma son fatto troppo, troppo a modo mio

Prova ad esser tu quel che non sei!

Io vengo dalla fabbrica di plastica

Dove mi hanno ben confezionato

Ma non sono esattamente uscito

Un prodotto ben plastificato

Un album scomodo, e una title track ancora di più. “La Fabbrica di Plastica” è un grido contro la costruzione industriale delle star, della musica e delle persone. Grignani rifiuta il suo stesso status di prodotto commerciale, abbracciando sonorità e testi lontani anni luce dal pop radiofonico.



6 - MA CHE COLPA ABBIAMO NOI - THE ROKES

Sarà una bella società

Fondata sulla libertà

Però spiegateci perché

Se non pensiamo come voi

Ci disprezzate, come mai

Ma che colpa abbiamo noi

Il gruppo di Shel Shapiro, i The Rokes, che nel 1966 cantavano e attaccavano con questo brano il giudizio collettivo e la pressione sociale. La canzone celebra il diritto a essere diversi, incompresi, a non seguire lo stile del momento solo per sentirsi accettati.


7 - TU VUÒ FA L'AMERICANO - RENATO CAROSONE

Tu vuo' fa' l'american'

'Mericano, 'mericano

Sient'a mme chi t' 'o ffa fa

Tu vuoi vivere alla moda

Ma se bevi whisky and soda

Po' te siente 'e disturba

Un capolavoro ironico che prende in giro chi copia ciecamente la cultura statunitense, perdendo sé stesso nel tentativo di sembrare "internazionale". Carosone fotografa una moda – l’americanizzazione – smascherandone l’effetto grottesco e ridicolo. L'autenticità, insomma, batte l’apparenza.


8 - COME POTETE GIUDICAR - I NOMADI

Quando per strada noi passiam

Voi vi voltate per guardar

Ci vuole poco a immaginar

Quello che state per pensar

Ridete pure

Se vi par,

Ma non dovreste

Giudicar

Questa canzone, scritta nel '66 ma più attuale che mai, è una critica diretta a chi giudica senza capire, secondo parametri imposti dalla società o dalle mode. I Nomadi difendono il diritto all’unicità e alla libertà di espressione, lontano dagli standard imposti da altri.


9 - L'ITALIANO MEDIO - ARTICOLO 31

Ma a me non me ne frega tanto

Ohoo Ohoo

Io sono un italiano e canto

Non togliermi il pallone e non ti disturbo più

Sono l'italiano medio nel blu dipinto di blu

“Questa è l’Italia che va in paranoia se non c'ha la pay TV.” Un pezzo che demolisce le piccole mode e i cliché dell’italiano medio, dipinto come vittima e complice del consumismo. Gli Articolo 31 offrono uno specchio spietato e scomodo, lontano anni luce dai testi patinati della musica mainstream.


10 - IN FILA PER TRE - EDOARDO BENNATO

Presto vieni qui, ma su non fare così

Ma non li vedi quanti altri bambini?

Che sono tutti come te

Che stanno in fila per tre

Che sono bravi e che non piangono mai

Con la sua solita energia, Bennato mette in discussione l’educazione repressiva e la società che vuole tutti allineati, educati “in fila per tre”. La canzone è una dichiarazione di guerra contro l’omologazione, un invito a uscire dai ranghi, anche quando la moda impone l’opposto.



Se vuoi contattarmi, scrivimi a info@ilrespirodellestelle.com


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