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Le migliori 20 canzoni di Adriano Celentano: un viaggio nella musica del molleggiato

Aggiornamento: 1 giorno fa

Adriano Celentano non è solo un cantante: è un’icona che ha attraversato decenni di musica italiana reinventandosi continuamente. Dai primi anni ’60 fino ai giorni nostri, ha saputo mescolare rock, ballate romantiche, canzoni di denuncia sociale e brani ironici, lasciando un’impronta indelebile nella cultura popolare. Con la sua voce inconfondibile, il suo stile unico e la capacità di sorprendere sempre, il Molleggiato ha costruito una carriera che è ormai leggenda. In questo articolo ripercorriamo alcune delle canzoni di Celentano più belle, quelle che hanno segnato un’epoca e che continuano a emozionare intere generazioni.

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10 CURIOSITÀ SU ADRIANO CELENTANO


  1. Il soprannome “Molleggiato”

    Celentano è stato ribattezzato “il Molleggiato” per il suo modo particolare di ballare e muoversi sul palco: elastico, scattante e sempre in anticipo sui tempi rispetto agli altri artisti italiani degli anni ’60.



  2. Una passione nata per caso

    Da ragazzo non sognava di fare il cantante: voleva diventare orologiaio, come suo zio. Infatti, prima del successo, lavorava proprio in un laboratorio di riparazione di orologi a Milano.



  3. Il gesto rivoluzionario a Sanremo

    Durante il Festival di Sanremo del 1961, mentre cantava 24.000 baci, si voltò di spalle al pubblico e alla giuria: un gesto clamoroso che fece scalpore e che venne interpretato come segno di ribellione e rottura con le convenzioni dell’epoca.



  4. Un film da record

    Celentano non è solo cantante: anche come attore ha avuto un enorme successo. Il film Il bisbetico domato (1980), con Ornella Muti, è uno dei più visti nella storia del cinema italiano, con oltre 9 milioni di spettatori.



  5. Amato anche all’estero

    Il successo di Celentano non si limita all’Italia: brani come Prisencolinensinainciusol sono stati studiati e apprezzati in tutto il mondo. Negli Stati Uniti e in Europa molti critici lo hanno definito un precursore del rap e della musica hip hop.


6.    

Il suo debutto fu grazie a una scommessa

Celentano iniziò a esibirsi quasi per gioco, spinto dagli amici che lo avevano convinto a partecipare a un concorso per voci nuove. Da lì partì la sua incredibile carriera.


7.    

Un artista “profetico”

In molte canzoni e programmi TV, Celentano ha affrontato temi ecologici e sociali in tempi non sospetti: parlava di inquinamento, consumismo e crisi ambientale già negli anni ’70.


8.    

Il silenzio televisivo

Nonostante fosse uno degli artisti più richiesti, Celentano ha spesso preferito il silenzio alle interviste. La sua riservatezza e il rifiuto di esporsi troppo lo hanno reso ancora più enigmatico e affascinante.


9.    

Un talento poliedrico

Oltre a cantare e recitare, Celentano è stato anche regista, autore e conduttore televisivo. I suoi show televisivi hanno segnato la storia della TV italiana, diventando veri eventi nazionali.


10. 

Un matrimonio da record

Il suo matrimonio con Claudia Mori, celebrato nel 1964, è tra i più longevi del mondo dello spettacolo italiano. Insieme hanno anche fondato un’etichetta discografica, la “Clan Celentano”, per gestire la loro musica in autonomia.


LE 20 MIGLIORI CANZONI DI ADRIANO CELENTANO


DALL'ALBUM ADRIANO CELENTANO CON GIULIO LIBANO E LA SUA ORCHESTRA (1960)


24MILA BACI

Con 24 mila baci, così frenetico è l'amore

In questo giorno di follia ogni minuto è tutto mio

Con 24 mila baci, felici corrono le ore

D'un giorno splendido perché

Con 24 mila baci tu m'hai portato alla follia

Pubblicata nel 1961, “24.000 baci” è forse uno dei brani più iconici di Adriano Celentano e della musica italiana degli anni ’60. Presentata al Festival di Sanremo, fece scalpore per la sua modernità e per l’atteggiamento ribelle del “Molleggiato”, che durante l’esibizione diede le spalle al pubblico, gesto inedito e provocatorio per l’epoca. Il ritmo travolgente e l’energia rock’n’roll conquistarono i giovani, segnando un punto di svolta nella canzone italiana. Il brano esprime la voglia di vivere con intensità, tra amore e spensieratezza, con un linguaggio diretto e fresco. Rimane ancora oggi una delle colonne portanti del repertorio di Celentano.


DALL'ALBUM NON MI DIR (1964)


SEI RIMASTA SOLA

Ora sei rimasta sola

Cerchi il mio viso fra la folla

Forse sulle tue piccole mani

Stai piangendo il tuo passato

Ma domani chissà

Se tu mi penserai

Allora capirai

Che tutto il mondo eri tu

La tua vita così

A niente servirà

E tutto intorno a te

Più triste sembrerà

Sei rimasta sola” è un brano che mette in risalto il lato più melodico e romantico di Celentano. Pubblicata nei primi anni della sua carriera, la canzone racconta la solitudine di una donna che, dopo la fine di una storia, si ritrova ad affrontare un vuoto interiore difficile da colmare. La voce del cantante, calda e profonda, sottolinea le sfumature emotive del testo, che oscilla tra malinconia e speranza. La melodia delicata, arricchita da arrangiamenti raffinati, trasporta l’ascoltatore in un’atmosfera intima. Con questo brano Celentano dimostra come il suo talento non si esaurisca nella ribellione rock, ma sappia anche esplorare la dimensione sentimentale.


STAI LONTANA DA ME

Io che ho pianto per te

Pregandoti di stare con me

Mi pento perché non ti voglio

Non ti amo, non ti credo e perciò

Stai lontana da me

Non ti voglio perché

Non ti voglio così

Strade sono piene di donne uguali a te

"Stai lontana da me” è uno dei grandi successi degli anni ’60, capace di fondere ritmo rock e melodia italiana. Il testo parla di un amore difficile, in cui il protagonista chiede di essere lasciato andare, pur rivelando un conflitto interiore tra attrazione e ragione. Celentano riesce a rendere credibile questa tensione emotiva con la sua interpretazione vigorosa e intensa. Musicalmente il brano si distingue per il suo andamento incalzante e l’energia trascinante, caratteristiche che lo hanno reso amatissimo dal pubblico giovane. Ancora oggi conserva una freschezza particolare, simbolo della capacità del Molleggiato di trasformare storie personali in inni generazionali.


PREGHERÒ

Non devi odiare il sole

Perché tu non puoi vederlo

Ma c'è

Ore splende su di noi

Su di noi

Dal castello oh, del silenzio

Egli vede anche te

E già sento

Che anche tu lo vedrai

Egli sa che lo vedrai

Solo con gli occhi miei

Ed il mondo

La sua luce riavrà

Uscita nel 1962, “Pregherò” è la versione italiana della celebre “Stand by Me”. Celentano seppe trasformare il brano in qualcosa di unico, donandogli un’intensità tutta mediterranea. Il testo, che parla di amore eterno e sostegno nelle difficoltà, acquisisce nella sua voce una forza emotiva straordinaria. L’arrangiamento semplice e diretto mette al centro il canto, capace di trasmettere speranza e commozione. “Pregherò” divenne un enorme successo, consacrando Celentano non solo come innovatore, ma anche come interprete sensibile e intenso. Ancora oggi è considerata una delle versioni più riuscite del brano a livello internazionale, un classico intramontabile.


DALL'ALBUM IL RAGAZZO DELLA VIA GLUCK (1966)


IL RAGAZZO DELLA VIA GLUCK

Questa è la storia

Di uno di noi

Anche lui nato per caso in via Gluck

In una casa, fuori città

Gente tranquilla, che lavorava

Là dove c'era l'erba ora c'è

Una città

E quella casa in mezzo al verde ormai

Dove sarà

Presentata al Festival di Sanremo nel 1966, “Il ragazzo della via Gluck” è una delle canzoni più celebri e significative di Adriano Celentano. Il brano racconta la storia autobiografica di un ragazzo cresciuto in periferia, costretto a vedere i prati e gli spazi verdi della sua infanzia sostituiti dal cemento e dai palazzi della città. Con parole semplici ma incisive, Celentano denuncia il progresso incontrollato e l’inquinamento, anticipando di decenni i temi ambientali che oggi sono di grande attualità. Accolta inizialmente con scetticismo, la canzone divenne presto un inno generazionale, simbolo della nostalgia per le radici e del desiderio di autenticità. Ancora oggi è considerata una pietra miliare della musica italiana e una testimonianza della sensibilità sociale del Molleggiato.


DALL'ALBUM AZZURRO (1968)


UNA CAREZZA IN UN PUGNO

Ma non vorrei che tu a mezzanotte e tre

Stai già pensando a un altro uomo

Mi sento già sperduto e la mia mano dove prima tu brillavi

È diventata un pugno chiuso, sai

Cattivo come adesso non lo sono stato mai

E quando mezzanotte viene

Se davvero mi vuoi bene

Pensami mezz'ora almeno

E dal pugno chiuso una carezza nascerà

Tra i brani più amati di Celentano, “Una carezza in un pugno” (1968) racconta la contraddizione tra la durezza e la dolcezza dell’amore. Il testo gioca sul paradosso di due sentimenti opposti che convivono nella stessa persona, dando vita a un’immagine potente e universale. La melodia avvolgente e l’interpretazione passionale del Molleggiato hanno reso la canzone un classico della musica italiana. È un brano che tocca corde profonde, perché riflette la natura complessa dei rapporti umani, sospesi tra conflitto e tenerezza. Ancora oggi, la sua intensità emotiva lo rende attuale e capace di emozionare nuove generazioni di ascoltatori.


AZZURRO

Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me

Mi accorgo di non avere più risorse senza di te

E allora io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo da te

Il treno dei desideri nei miei pensieri all'incontrario va

“Azzurro”, scritta da Paolo Conte e Vito Pallavicini e interpretata da Celentano nel 1968, è uno dei brani più rappresentativi della musica italiana. Racconta la malinconia di un’estate solitaria, vissuta in città mentre gli altri partono per le vacanze. Il contrasto tra la vivacità della melodia e la nostalgia del testo crea un equilibrio perfetto, che ha reso la canzone amatissima. La voce di Celentano aggiunge ironia e autenticità, trasformandola in un inno generazionale. Nel tempo è diventata un vero simbolo nazionale, cantata in stadi, piazze e feste popolari. Ancora oggi evoca leggerezza e nostalgia in egual misura.


LA COPPIA PIÙ BELLA DEL MONDO

 Mi piace ogni cosa di quello che fai

Se pure mi tratti un po' da bambina

Ti credi già donna, ma tu non lo sei

Sei forte per questo, così tu mi vai

Siamo la coppia più bella del mondo

E ci dispiace per gli altri

Che sono tristi, che sono tristi

Perché non sanno più cos'è l'amor

Incisa nel 1967 e cantata in duetto con la moglie Claudia Mori, “La coppia più bella del mondo” è una celebrazione dell’amore coniugale. La canzone divenne un enorme successo, sia per la melodia accattivante sia per la complicità autentica tra i due interpreti. Nel testo traspare la gioia di una relazione che resiste alle difficoltà, diventando un modello ideale per il pubblico dell’epoca. La spontaneità con cui Celentano e Mori la interpretarono contribuì a renderla indimenticabile. Ancora oggi resta un simbolo di unione e passione, capace di emozionare chiunque creda nella forza dell’amore vero.



DALL'ALBUM I MALI DEL SECOLO (1972)


UN ALBERO DI TRENTA PIANI

Ora invece qui nella città

I motori delle macchine

Già ci cantano la marcia funebre

E le fabbriche

Ci profumano anche l'aria

Colorandoci il cielo di nero

Che odora di morte

Ma il Comune

Dice che però la città è moderna

Non ci devi far caso

Se il cemento ti chiude anche il naso

Con “Un albero di 30 piani”, Celentano porta la sua vena ironica e sociale ai massimi livelli. Il brano, uscito nel 1972, affronta temi di critica alla società moderna e alla vita urbana, raccontando con immagini paradossali e surreali l’alienazione dell’uomo nelle grandi città. La sua forza sta proprio nel mescolare un ritmo trascinante a un messaggio impegnato, che all’epoca risultò di grande attualità. Celentano dimostrò così di essere non solo un cantante popolare, ma anche un artista capace di riflettere sulla realtà che lo circondava. È un brano che unisce divertimento e riflessione.


DALL'ALBUM NOSTALROCK (1973)


PRISENCOLINENSINAINCIUSOL

Prisencolinensinainciusol

In de col men seivuan

Prisencolinensinainciusol ol rait

Uis de seim cius nau op de seim

Ol uait men in de colobos dai

Trrr ciak is e maind beghin de col

Bebi stei ye push yo oh

Uis de seim cius nau op de seim

Ol uoit men in de colobos dai

Uscita nel 1972, “Prisencolinensinainciusol” è uno dei brani più geniali e rivoluzionari di Celentano. La canzone è interamente cantata in un finto inglese, un “grammelot” che imita il suono della lingua senza avere un senso compiuto. L’obiettivo era sottolineare la difficoltà di comunicare in una società sempre più caotica e globalizzata. Musicalmente, il brano anticipa il rap e la musica dance, con un ritmo ossessivo e modernissimo per l’epoca. Inizialmente accolto con sorpresa, è diventato col tempo un cult internazionale, studiato e citato anche fuori dall’Italia. Una dimostrazione del genio creativo di Celentano.


DALL'ALBUM SOLI (1979)


SOLI

Il mondo dietro ai vetri

sembra un film senza sonoro

e il tuo pudore amando

rende il corpo tuo più vero

Sei bella quando vuoi, bambina, donna e poi,

non mi deludi mai: è così che mi vai

“Soli”, pubblicata nel 1979, è una delle ballate più emozionanti del repertorio di Celentano. Scritta da Toto Cutugno, racconta la condizione di due amanti che, pur essendo insieme, si sentono comunque soli di fronte alle difficoltà della vita. La melodia intensa e malinconica accompagna un testo che parla di fragilità e intimità. Celentano la interpreta con straordinaria sensibilità, rendendo ogni parola carica di pathos. Il brano ebbe un enorme successo e rimane tutt’oggi una delle canzoni più amate, spesso scelta come colonna sonora di momenti romantici e riflessivi. Un classico intramontabile.


DALL'ALBUM UN PO' ARTISTA E UN PO' NO (1980)


IL TEMPO SE NE VA

E intanto il tempo se ne va

E non ti senti più bambina

Si cresce in fretta alla tua età

Non me ne sono accorto prima

E intanto il tempo se ne va

Tra i sogni e le preoccupazioni

Le calze a rete han preso già

Il posto dei calzettoni

In “Il tempo se ne va”, uscita nel 1980, Celentano affronta il tema del passare degli anni e del rapporto tra generazioni. La canzone racconta la storia di un padre che osserva la figlia diventare donna, con tutte le preoccupazioni e le difficoltà che ciò comporta. È un brano dal forte impatto emotivo, che unisce dolcezza e malinconia. La melodia accompagna perfettamente il testo, creando un’atmosfera riflessiva e commovente. “Il tempo se ne va” divenne un grande successo e toccò corde profonde nel pubblico, dimostrando come Celentano sapesse parlare anche dei temi familiari e universali. Questo brano è stato scritto da Toto Cutugno e Celentano l’ha dedicata a sua figlia Rosalinda.


DALL'ALBUM ARRIVANO GLI UOMINI (1996)


COSÌ COME SEI

Sei, quello che sei

e toccarti io non oserei...

Dai mettiti comoda, non essere stupida,

non fare la timida, stai con me,

stai con me, stai con me

Mi piaci così, così come sei

mi piaci così, così come sei

Con “Così come sei” Celentano porta avanti il suo messaggio di amore autentico e accettazione. Il brano celebra l’unicità della persona amata, invitando ad amarla per quello che è, senza maschere o artifici. La melodia è dolce e coinvolgente, mentre l’interpretazione intensa del cantante dona profondità al testo. Si tratta di una canzone che parla di sincerità nei rapporti umani, un tema molto caro a Celentano. La sua forza è nella semplicità, che diventa poesia universale. È un inno alla bellezza della normalità, al valore dell’essere sé stessi in un mondo che spesso chiede di fingere.


DALL'ALBUM MINA CELENTANO (1998)


ACQUA E SALE

Ma io (ma tu) sono con te ogni giorno

Perché di te ho bisogno

Non voglio di più

Acqua e sale

Mi fai bere

Con un colpo mi trattieni il bicchiere

Mi fai male

Poi godere se mi vedi in un angolo ore ed ore

Ore piene

Come un lago

Che se piove un po' di meno è uno stagno

Vorrei dire

Non conviene

Sono io a pagare amore tutte le pene

Duetto con Mina, “Acqua e sale” (1998) è una delle canzoni più celebri della musica italiana contemporanea. La voce graffiante di Celentano si fonde con quella potente e vellutata di Mina in un equilibrio perfetto. Il brano racconta l’alternanza di opposti in una relazione, simboleggiata dall’acqua e dal sale. Il testo poetico e la melodia struggente lo hanno reso un classico moderno, amatissimo dal pubblico. È una canzone che parla d’amore in modo adulto e realistico, mettendo in luce la bellezza delle contraddizioni. Ancora oggi emoziona per la sua intensità interpretativa e il suo fascino senza tempo.



DALL'ALBUM IO NON SO PARLAR D'AMORE (1999)


L'EMOZIONE NON HA VOCE

Tra le mie braccia dormirai

Serenamente

Ed è importante questo sai

Per sentirci pienamente noi

Un'altra vita mi darai

Che io non conosco

La mia compagna tu sarai

Fino a quando so che lo vorrai

Scritta da Mogol e Gianni Bella, “L’emozione non ha voce” (1999) è una delle ballate più intense di Celentano. Il brano esprime l’incapacità di descrivere a parole i sentimenti più profondi, lasciando che sia la musica a colmare quel vuoto. La voce del Molleggiato, con la sua tonalità inconfondibile, dà vita a un’interpretazione struggente che arriva dritta al cuore. La canzone ebbe un enorme successo e divenne uno dei pezzi più rappresentativi della sua carriera recente. Ancora oggi è spesso considerata una delle dichiarazioni d’amore più belle della musica italiana.


L'ARCOBALENO

Io quante cose non avevo capito

Che sono chiare come stelle cadenti

E devo dirti che è un piacere infinito

Portare queste mie valige pesanti

Mi manchi tanto amico caro, davvero

E tante cose son rimaste da dire

Ascolta sempre e solo musica vera

E cerca sempre se puoi di capire

L’arcobaleno” uscì nel 1999 ed è una canzone particolarmente toccante, scritta da Mogol. Venne dedicata a Lucio Battisti, scomparso poco prima, e interpretata da Celentano con una sensibilità unica. Il brano parla di speranza e di un legame che supera la morte, con un testo poetico e suggestivo. La melodia dolce e malinconica accompagna parole che sembrano un messaggio dall’aldilà. La forza emotiva di “L’arcobaleno” colpì profondamente il pubblico, trasformandola in un inno alla memoria e all’amicizia. È un brano che lascia un segno indelebile per intensità e significato.


DALL'ALBUM ESCO DI RADO E PARLO ANCORA MENO (2000)


QUELLO CHE NON TI HO DETTO MAI

Questi giorni sai

Belli o brutti sono sempre belli e noi

Siamo pieni di incertezze ma ci sei

Con le tue carezze, tu

A volte in mezzo al mare anche noi

Rischiamo di affogare dentro ai guai

Ci sappiamo consolare, come sai

Rimanendo lì distesi

Ad occhi chiusi

Ad una nuvola appesi

Questo brano mette in luce il lato più intimo e riflessivo di Celentano. “Quello che non ti ho detto mai” parla delle parole non dette in una relazione, dei sentimenti rimasti sospesi per timidezza o paura. La melodia dolce e malinconica accompagna un testo profondo, che invita a non sprecare occasioni per esprimere i propri sentimenti. L’interpretazione del Molleggiato, intensa e carica di sfumature, dona al brano una grande forza emotiva. È una canzone che tocca tutti, perché riflette esperienze comuni e universali. Ancora oggi resta una delle sue ballate più suggestive.


DALL'ALBUM C'È SEMPRE UN MOTIVO (2004)


C'È SEMPRE UN MOTIVO

E cammino, cammino quando il sole è vicino

E stringo i denti quando tu non mi senti

E cerco di stare un po' più tranquillo

Se intorno la vita mi vuole che oscillo

E cammino, cammino vado incontro al domani

Mi sento più forte se ti tengo le mani

E cerco e o m'invento, stravolgo la vita

perché tu non dica stavolta è finita

Pubblicata nel 2004, “C’è sempre un motivo” rappresenta la maturità artistica di Celentano. Il brano racconta le giustificazioni e le fragilità che accompagnano i comportamenti umani, con un testo ricco di significati e sfumature. La musica, intensa e raffinata, sostiene un’interpretazione profonda che mette in luce tutta la sensibilità del cantante. È una canzone che invita alla comprensione e al perdono, ricordando che dietro ogni gesto c’è sempre una ragione nascosta. Con questo brano, Celentano conferma la sua capacità di unire poesia e filosofia in musica.


DALL'ALBUM DORMI AMORE LA SITUAZIONE NON È BUONA (2007)


HAI BUCATO LA MIA VITA

Incontrerai qualcuno che amerai di più

Io non amerò nessuno

Mi hai chiuso il cuore tu

Sì, conoscerai qualcuno e soffrirai perché

Lo amerai come una stupida proprio come me

E il mio pensiero vola ritorna a quella sera

Tu hai bucato la mia vita

Quando sei andata via

Hai bruciato in un attimo anche la fantasia

Come un vento gelido tu hai spazzato

Tutta la poesia sembra quasi impossibile

Che sia toccato a noi

"Hai bucato la mia vita” è una ballata intensa che parla di un amore travolgente, capace di lasciare un segno indelebile. Il testo utilizza un linguaggio semplice ma diretto, con immagini forti che raccontano la profondità di un sentimento difficile da dimenticare. La melodia avvolgente e l’interpretazione emotiva.


DORMI AMORE

Con l'aiuto dei gabbiani disegnerò

Impossibili figure

Che potrai interpretare

Dormi amore

Non ti svegliare

No, non temere

Con altre mani ti accarezzerò

Io ci sarò

Ovunque tu sarai

Il mio respiro sentirai

Uscito nel 2007, “Dormi amore” è un brano che unisce dolcezza e intensità. Si tratta di una ninna nanna moderna, dedicata alla persona amata, che invita a lasciarsi andare al riposo e alla serenità. La melodia è avvolgente, quasi ipnotica, e la voce di Celentano aggiunge una profondità particolare. È una canzone che parla di protezione, di tenerezza e di intimità, valori che il cantante ha sempre saputo trasmettere con autenticità. “Dormi amore” conferma la sua capacità di innovarsi pur mantenendo intatto il suo stile unico e riconoscibile.


CONCLUSIONE

Dalla ribellione rock degli anni ’60 alle ballate intramontabili, fino ai duetti indimenticabili con Mina, Adriano Celentano ha saputo raccontare l’Italia, i suoi amori, le sue contraddizioni e i suoi sogni. Le sue canzoni non sono solo melodie da ascoltare, ma frammenti di vita collettiva, capaci di evocare ricordi ed emozioni che non conoscono tempo. Ancora oggi, ogni volta che risuona una sua canzone, il pubblico ritrova quell’energia, quella poesia e quella sincerità che hanno reso il “Molleggiato” un artista unico e senza eguali. Le sue canzoni non appartengono al passato, ma continuano a vivere nel presente e ad accompagnarci nel futuro.

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