https://www.ilrespirodellestelle.com/
top of page

I 10 momenti storici di Marco Pantani al Giro d'Italia - Tra scatti e cadute

  • Immagine del redattore: Rudy Pesenti
    Rudy Pesenti
  • 11 apr
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 13 apr

Era il 1998, avevo undici anni ed ero un piccolo ciclista. Marco Pantani vinceva Giro d'Italia e Tour de France nello stesso anno, accendendo ancora di più la mia passione e la mia voglia di stare ore in bicicletta.

Quando toglieva la bandana, significava soltanto una cosa: era il momento di scattare.

Ci manca tantissimo il Pirata, un simbolo per un'intera generazione di appassionati di ciclismo. Legato a doppio filo alla corsa rosa che l'ha reso immortale, ecco i dieci momenti storici di Marco Pantani al Giro d'Italia, tra successi, scatti rimasti nella memoria di ognuno di noi e anche, purtroppo, cadute.

Se ne andò il 14 febbraio 2004, il giorno degli innamorati. Dopo aver fatto innamorare di questo sport milioni di persone, non poteva scegliere un giorno diverso.

marco pantani giro d'italia

1994 - 14a TAPPA - LIENZ - MERANO

Marco Pantani fa il suo esordio al Giro d'Italia del 1993 in maglia Carrera come gregario di Claudio Chiappucci. Si ritira a poche tappe dalla fine per un problema fisico, quando si trovava al diciottesimo posto in classifica generale.

Nel 1994 si ripresenta al Giro d'Italia sempre con i gradi di gregario, ma la strada lo porta su livelli inaspettati. Il piccolo Marco Pantani scatta sul Passo di Monte Giovo e stacca tutti: a Merano in solitaria, l'inizio della storia di una leggenda.


1994 - 15a TAPPA - MERANO - APRICA

È soltanto un giorno dopo quella vittoria a Merano e a chi era dubbioso sulle sue qualità, Marco Pantani fa vedere immediatamente di che pasta è fatto. La tappa prevede lo Stelvio, il passo del Mortirolo (che ancora oggi ha sulle sue ripide ascese una statua del Pirata per commemorare la grande impresa di questo giorno) e il Santa Cristina.

Il cronometro quel giorno dice 2'52" sul secondo classificato, Claudio Chiappucci e 3'27" sul terzo, Wladimir Belli.

La classifica finale dirà primo Berzin e secondo Pantani. Il futuro è suo, pensano tutti.

Ma il destino, non è d'accordo.


1997 - 8a TAPPA - MONDRAGONE - CAVA DE' TIRRENI

«Avrei voluto essere battuto dagli avversari, invece ancora una volta mi ha sconfitto la sfortuna»


Passiamo dal 1994 al 1997 con una caduta di Marco Pantani. E gli altri anni? Che fine hanno fatto?

Nella primavera del 1995 Marco Pantani si schianta contro un'automobile durante un allenamento. Niente Giro d'Italia.

Riprende ad allenarsi e corre il Tour de France, ma il destino è ancora lì ad attenderlo: a ottobre, durante la Milano-Torino, un fuoristrada che viaggiava contromano rispetto alla marcia dei ciclisti investe numerosi atleti e per Pantani la prognosi è infausta. Rottura di tibia e perone, con rischio di perdita dell'arto. Ma lui non si dà per vinto, così nel 1996 torna in sella correndo una decina di gare in tutta la stagione, per preparare al meglio il 1997.

Giro d'Italia 1997: ottava tappa, da Mondragone a Cava de' Tirreni, lungo le strade della Costiera Amalfitana un gatto attraversa la strada esattamente mentre sta passando Marco Pantani. Giro finito.

Tre anni, un incubo unico.


1998 - 14a TAPPA - SCHIO - PIANCAVALLO

Il ritorno alla vittoria al Giro d'Italia avviene nell'anno in cui Marco Pantani si prende tutto ciò che gli spetta e che gli deve il passato funesto: Corsa Rosa e Grand Boucle nello stesso anno, ciò che è riservato soltanto alle leggende.

Gli avversari al Giro d'Italia di quell'anno sono il temibilissimo svizzero Alex Zulle e il russo Pavel Tonkov, vincitore un anno prima della gara a tappe. A Piancavallo finalmente il primo posto tanto agognato, ma ancora non basta: la maglia rosa è sulle spalle di Zulle.


1998 - 19a TAPPA - CAVALESE - PLAN DI MONTECAMPIONE

È qui che si fa la storia.

Con Marco Pantani, sulla salita per Montecampione, rimane soltanto Pavel Tonkov, Zulle è ormai lontano.

Via la bandana, ma non basta. Allora via anche il piercing al naso e il pubblico ovunque si esalta. Marco Pantani in una lotta a due all'ultimo watt stacca Pavel Tonkov sul finale di tappa, conquistando un Giro d'Italia più che mai meritato.


1999 - 15a TAPPA - RACCONIGI - OROPA

Una delle tappe che più rimane nella mente degli appassionati di ciclismo, una delle più grandi imprese di Marco Pantani.

L'atleta romagnolo a 9km dall'arrivo ha un salto di catena ed è fermo a bordo strada. Gli avversari continuano, cercando di approfittare di questo momento del Pirata, già in maglia rosa in quella tappa.

Ma lui risale in sella e supera tutti e 49 gli atleti rimasti davanti a lui nell'ultima salita verso Oropa. Marco non esulterà, in quanto convinto di non aver ripreso tutti i corridori davanti a lui.

Una delle vittorie più straordinarie che il ciclismo abbia mai visto.


1999 - 20a TAPPA - PREDAZZO - MADONNA DI CAMPIGLIO

Non perché sia particolarmente bella, o leggendaria.

Ma questa tappa è qui perché è l'ultima vittoria di Marco Pantani al Giro d'Italia.

Strano, no? Nel momento di maggior successo, di maggiore invincibilità, tutto finisce.

Ma qui, Marco Pantani, ancora non lo sapeva.

L'ultimo vero volo del Pirata nella Corsa Rosa.


1999 - 21a TAPPA - MADONNA DI CAMPIGLIO - APRICA

Il giorno successivo la vittoria di Madonna di Campiglio del Pirata, Marco Pantani viene fermato per ematocrito alto. Ricordo il buon Adriano De Zan quando attaccò la diretta in RAI: non riusciva a parlare.

Che cosa sia successo quel giorno non sta a me parlarne, ci sono udienze ancora in corso, processi giudiziari che forse non avranno mai una fine.

Ma quello che mi sento di dire è che quel giorno, se qualcosa di illecito è stato fatto, lo è stato fatto contro il ciclismo, non contro un ciclista.

E non è stata distrutta una carriera, è stato ucciso un uomo.


2000 - 19a TAPPA - SALUZZO - BRIANCON

Un Marco Pantani debilitato, alle prese con la dipendenza dalla cocaina. Non avrebbe dovuto correre quel Giro d'Italia, eppure, all'ultimo momento viene inserito tra i partenti.

Il vero Pirata lo si vede soltanto sul finire della corsa, alla diciannovesima tappa: prima scorta brillantemente Stefano Garzelli verso la sua unica vittoria nella classifica generale della Corsa Rosa, poi va a conquistarsi un meraviglioso secondo posto che sa di speranza.

Dopo un ottimo Tour de France, però, Marco Pantani si perderà definitivamente.


2003 - 19a TAPPA - CANELLI - CASCATA DEL TOCE

È il 2003, sono cambiate tante cose. Anche la voce in telecronaca, affidata ad Auro Bulbarelli, chiamato a sostituire il leggendario Adriano De Zan.

Marco Pantani fa un Giro d'Italia di tutto rispetto, classificandosi al quinto posto sul Monte Zoncolan e dimostrando una brillantezza che mancava da anni. I tifosi sono in visibilio: non vedono l'ora di poterlo rivedere a mani alzate su un qualche traguardo di montagna.

Dopo qualche caduta anche in questa edizione, l'occasione buona si presenta a Cascata del Toce, ultima tappa in salita, ultimo scatto del Pirata in un'edizione del Giro d'Italia.

Gilberto Simoni, in estremo controllo di quell'edizione della Corsa Rosa, decide di spegnere i sogni di un uomo che avrebbe avuto bisogno di quella vittoria, a livello personale. Ma Simoni se ne frega e scrive un'altra storia, sicuramente peggiore, anche per l'intero mondo ciclistico.

L'ultimo scatto di un corridore che ci ha fatto sognare, appassionare, che ci ha fatto stare incollati davanti alla TV come nessuno aveva mai fatto prima.



Se vuoi contattarmi, scrivimi a info@ilrespirodellestelle.com


Commenti


Immagine WhatsApp 2024-03-01 ore 15.35.27_b399c776.jpg
  • Facebook
  • Instagram
  • Youtube
  • Amazon

Il tuo supporto

è importante

❣️​

Dona con PayPal
Alpi bresciane

Su di me

Scrittore, viaggiatore, sognatore. 

Entra nel mio mondo, ascolta con me il respiro delle stelle, e scopri perché credo nel fatto che in fondo, in ogni istante, è tutto perfetto.

 

Read More

 

Iscriviti alla newsletter!

Grazie mille!

  • Facebook
  • Instagram
  • Youtube

© 2023 by Going Places. Proudly created with Wix.com

bottom of page