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Le 10 migliori canzoni italiane sugli alberi: quando la musica incontra la natura

Gli alberi parlano. Non con le parole, ma con il fruscio delle foglie, con il profumo della resina, con la loro silenziosa presenza. Forse è per questo che tanti artisti hanno deciso di raccontarli in musica, trasformandoli in simboli di vita, resistenza e poesia. In questo articolo scopriremo dieci canzoni sugli alberi che ci invitano ad ascoltare la natura e a ritrovare le nostre radici, tra suoni, emozioni e rami che si intrecciano al cielo.


canzoni alberi

1 - ASCOLTARE GLI ALBERI - VASCO BRONDI

Mi troverai ad ascoltare gli alberi

Le cose che non sono urgenti

Mi troverai a contare i fulmini

E a deviare i torrenti

Come fossero i nostri destini

Come potessi ancora cambiare tutti i tuoi piani

Vasco Brondi ci porta nel suo mondo sospeso tra poesia e introspezione. Ascoltare gli alberi è un invito a rallentare, a fare silenzio, a riscoprire quel dialogo antico tra l’uomo e la natura. Le sue parole vibrano come un vento leggero tra le foglie, ricordandoci che, a volte, la saggezza è proprio lì, radicata nella terra. Una canzone che sa di calma, di autenticità e di ritorno all’essenziale.

2 - LO CHIEDEREMO AGLI ALBERI - SIMONE CRISTICCHI

Lo chiederemo agli alberi

Come restare immobili

Fra temporali e fulmini

Invincibili

Risponderanno gli alberi

Che le radici sono qui

E i loro rami danzano

All'unisono verso un cielo blu

Cristicchi canta una preghiera dolce e malinconica, un dialogo con gli alberi come custodi della memoria e della verità. Lo chiederemo agli alberi è una ballata che parla di fiducia e speranza, dove le fronde diventano maestre di vita. La voce di Cristicchi accarezza l’anima e ci insegna che, forse, chi sa ascoltare la natura può davvero trovare le risposte che cerca.

3 - UN ALBERO DI TRENTA PIANI - ADRIANO CELENTANO

Ahia, non respiro più

Mi sento che soffoco un po'

Sento il fiato che va giù

Va giù e non viene su

Vedo solo che

Qualcosa sta nascendo

Forse è un albero

Sì, è un albero di trenta piani

Con Celentano cambiano i toni: ironia e critica sociale si intrecciano in un brano che parla di modernità e cemento. Un albero di trenta piani è una metafora potente della città che cresce troppo in alto e dimentica le radici. L’albero, qui, diventa simbolo di un equilibrio perduto, un monito contro la corsa al progresso senza anima. Geniale e ancora attualissimo.

4 - LO SPIRITO DEGLI ALBERI - EROS RAMAZZOTTI

Tu sei nel tempo che va

Da qui all'eternità

Lo spirito degli alberi

Che insegue la mia età

Lo so che è un sogno

Ma non svegliarmi che sto bene dove sto

Di te ho bisogno

Ancora un po'

E grazie a te stanotte torno anch'io

Un bambino

Eros Ramazzotti ci regala un brano pieno di energia e spiritualità. Lo spirito degli alberi celebra la forza della natura e la connessione invisibile che unisce ogni essere vivente. La sua voce calda e riconoscibile ci accompagna in un viaggio tra rami e cielo, dove l’albero è simbolo di vita, rinascita e amore universale.


5 - IL FIUME E IL SALICE - ROBERTO VECCHIONI

Il salice ha bisogno

Del fiume che lo bagna

Il fiume nasce al sole

Che scioglie la montagna

E in questo senso d'armonia profondo

Vorrei che si vivesse sempre al mondo

Facciamo come il salice

Facciamo come il fiume

Cerchiamoci davvero

Chiamiamoci per nome

Vecchioni intreccia poesia e filosofia in una canzone che racconta il dialogo tra un fiume e un salice. Il fiume e il salice è una metafora dell’amore e del tempo, dove l’albero rappresenta la fedeltà silenziosa e la saggezza che nasce dalla pazienza. La voce del cantautore ci guida in una riflessione dolce e profonda, come l’acqua che scorre tra le radici.

6 - ALBERO - CALCUTTA

Quando non avrò più l'età

Diventerò un albero

Per metter le radici nelle tue radici

O per morire gridandolo

Quando non avrò più problemi di soldi

Ci porterò in letargo

Per metter nel cassetto problemi e ricordi

E treni in ritardo

Ma te la immagini una vita senza di me?

Con Albero, Calcutta ci regala la sua tipica malinconia urbana e ironica. Il testo, semplice ma evocativo, parla di attese, di ricordi e di quella sensazione sospesa che accompagna le sue canzoni. L’albero diventa testimone silenzioso di amori e nostalgie, un punto fermo in un mondo che cambia. È la natura che osserva le nostre vite da lontano, senza giudicare.

7 - L'ALBERO DELLE NOCI - BRUNORI SAS

Sono cresciute veloci le foglie sull'albero delle noci

E nei tuoi occhi di mamma adesso splende una piccola fiamma

Io come sempre canguro fra il passato e il futuro

Scrivo canzoni d'amore alla ricerca di un porto sicuro

E come un ragioniere in bilico fra il dare e l'avere

Faccio partite doppie persino col mio cuore

Come si può cadere in basso

Da una distanza siderale

In L’albero delle noci, Brunori Sas racconta la vita con il suo tono ironico e tenero. L’albero diventa simbolo di famiglia, di passato e di memoria condivisa. È un canto che profuma di infanzia e di casa, di estati trascorse a guardare il mondo da sotto le foglie. Un piccolo capolavoro presentato a Sanremo 2025, un brano scritto, in un certo senso, proprio grazie all’albero di noci della sua tenuta con cui Brunori si era messo a parlare in un momento in cui non riusciva a trovare l’ispirazione per una nuova canzone.

8 - LA STRADA DEL BOSCO - BECHI

Vieni c'è una strada nel bosco

Il suo nome conosco

Vuoi conoscerlo tu

Vieni è la strada del cuore

Dove nasce l'amore

Che non muore mai più

Laggiù fra gli alberi

Intrecciato coi rami in fior

C'è un nido semplice

Come sogna il tuo cuor

Una perla d’altri tempi, La strada del bosco di Bechi è una passeggiata tra i ricordi e la natura. La voce calda e profonda del cantante accompagna un testo che parla di mistero e fascino. Gli alberi, in questo brano, diventano custodi di segreti e testimoni di amori lontani. Un’atmosfera da sogno, che profuma di terra e malinconia.


9 - GLI ALBERI SONO ALTI - ANGELO BRANDUARDI

Gli alberi sono alti, le foglie crescon verdi

Da quanto tempo non vedevi il tuo amore,

da tanto, ed oggi è tornato tutto solo:

è giovane ma crescerà

Padre, o padre, mi hai fatto un grave torto

mi hai dato in moglie a chi è poco più di un bimbo

Branduardi ci porta in un mondo fiabesco con Gli alberi sono alti, un brano che mescola folklore e poesia. L’altezza degli alberi diventa simbolo di aspirazione, di desiderio di libertà e di spiritualità. La musica, dolce e medievale, ci trasporta in un bosco incantato dove ogni nota è una foglia che cade leggera.

10 - LA FESTA DELLA TARANTA - EUGENIO BENNATO

E sott’all’albero d’ulive

la taranta è ancora viva

la taranta è viva ancora

e te pizzica e te morsica lu core

E sott all’albero de rosa

la taranta non riposa

non riposa mo stu core

mo stu core chè sempre malato d’ammore

Con La festa della taranta, Eugenio Bennato ci trascina nel cuore pulsante del Sud, dove la musica diventa rito, liberazione e memoria collettiva. Il ritmo ipnotico della taranta, le chitarre e i tamburelli si fondono in un vortice di energia che celebra la vita e la terra. Qui gli alberi non sono solo sfondo: sono parte del cerchio, testimoni antichi di una danza che unisce corpo e spirito. Bennato canta l’anima del Mediterraneo, dove ogni battito è radice, e ogni passo è un ritorno alle origini.

🌼 CONCLUSIONE: ASCOLTARE GLI ALBERI, ASCOLTARE NOI STESSI

Dalle parole di questi artisti emerge un messaggio universale: gli alberi non sono solo natura, sono maestri di vita. Ci insegnano la pazienza, la forza, la capacità di resistere alle tempeste e di rinascere ogni primavera. In un mondo che corre troppo in fretta, queste canzoni ci invitano a fermarci, respirare e ascoltare. Perché, in fondo, ogni albero ha una storia da raccontare — basta solo mettersi in silenzio ad ascoltarla. 🌳💚


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