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Le migliori canzoni che non hanno vinto il Festival di Sanremo ma che sono diventati grandi classici della musica italiana

Non sempre per entrare nella storia della musica italiana serve vincere il Festival di Sanremo.

Molte canzoni arrivate seconde, quinte o addirittura escluse dalla finale sono riuscite a conquistare il cuore del pubblico, diventando grandi classici intramontabili.


Brani che, più che di trofei, hanno fatto incetta di emozioni, riconoscimenti e milioni di ascolti.

In questo articolo scopriamo insieme le canzoni che non hanno vinto Sanremo, ma che hanno lasciato un segno profondo nella cultura musicale italiana: da Celentano a Mia Martini, da Lucio Dalla a Zucchero, fino a Colapesce e Dimartino.


sanremo classici

🎤 Le canzoni immortali che Sanremo non ha premiato (ma l’Italia sì)


24 Mila Baci – Adriano Celentano (2°, 1961)

Rivoluzionaria e scandalosa per l’epoca, “24 Mila Baci” segnò una svolta nel modo di intendere la canzone italiana. Con la sua energia rock e la celebre pausa sul palco, Celentano trasformò il brano in un simbolo di ribellione giovanile e modernità. Ancora oggi è una delle canzoni più iconiche degli anni ’60.

Una lacrima sul viso – Bobby Solo (2°, 1964)

Un inno romantico che ha fatto sognare generazioni. Bobby Solo, con la sua voce intensa e malinconica, conquistò il pubblico pur senza vincere. “Una lacrima sul viso” è oggi un classico della canzone d’amore italiana, amatissimo anche all’estero.

Nessuno mi può giudicare – Caterina Caselli (2°, 1966)

L’inno della gioventù libera e ribelle degli anni ’60. Caterina Caselli, con la sua frangetta bionda e il tono deciso, portò una ventata di freschezza. Un brano diventato manifesto di emancipazione femminile ante litteram.

Il ragazzo della via Gluck – Adriano Celentano (N.F., 1966)

Scartato da Sanremo, ma amato da tutto il Paese. “Il ragazzo della via Gluck” è una poesia urbana sulla nostalgia e il progresso, un brano che ha anticipato il tema dell’ambientalismo e della memoria collettiva.

Ciao Amore Ciao – Luigi Tenco (N.F., 1967)

Il brano più drammatico della storia sanremese. “Ciao Amore Ciao” è una canzone intensa, dal testo struggente, che racconta il distacco e la disillusione. Dopo la tragica scomparsa di Tenco, è diventato un simbolo eterno della canzone d’autore italiana.

Lontano dagli occhi – Sergio Endrigo (2°, 1969)

Delicata e malinconica, “Lontano dagli occhi” è una delle più belle canzoni d’amore mai scritte. Endrigo non vinse Sanremo, ma conquistò il tempo: la sua voce profonda e l’arrangiamento elegante la rendono una gemma della melodia italiana.

Cosa hai messo nel caffè? – Riccardo Del Turco (14°, 1969)

Un classico ironico e raffinato della canzone leggera. “Cosa hai messo nel caffè?” mescola ironia e romanticismo in un testo che è entrato nel linguaggio comune. Perfetta sintesi tra swing italiano e pop sofisticato.

La prima cosa bella – Nicola Di Bari (2°, 1970)

Un brano dolce e malinconico che celebra la semplicità dei sentimenti. Nicola Di Bari lo rese un grande successo popolare, e la canzone fu poi rilanciata dal film di Paolo Virzì nel 2010.

Che sarà – Ricchi e Poveri (2°, 1971)

Scritta da Jimmy Fontana e Franco Migliacci, “Che sarà” è una ballata universale sull’incertezza del futuro. Anche se arrivò seconda, divenne un inno generazionale, interpretato con struggente dolcezza dai Ricchi e Poveri.

4 Marzo 1943 – Lucio Dalla (3°, 1971)

Uno dei capolavori assoluti della musica italiana. Con “4 marzo 1943”, Dalla portò la poesia nel pop, con un racconto intenso e commovente. Un brano che segnò la nascita del cantautorato moderno.


Montagne verdi – Marcella Bella (7°, 1972)

Canzone autobiografica e piena di nostalgia, racconta l’infanzia semplice e autentica. La voce potente di Marcella Bella la rese un successo immediato, oggi considerato un grande classico sanremese.

Piazza Grande – Lucio Dalla (8°, 1972)

Un’altra perla di Lucio Dalla, dedicata agli emarginati e alla libertà. Pur non vincendo, rimane una delle canzoni più amate di sempre, simbolo di umanità e poesia.

Gianna – Rino Gaetano (3°, 1978)

Irriverente, ironica e geniale. “Gianna” è la canzone che consacrò Rino Gaetano. Con il suo stile unico e fuori dagli schemi, portò sul palco di Sanremo un’energia ancora oggi insuperata.

Su di noi – Pupo (3°, 1980)

Un inno all’amore eterno, semplice e diretto. “Su di noi” è diventata una delle canzoni più amate degli anni ’80 e ancora oggi è colonna sonora di matrimoni e ricordi.

Maledetta primavera – Loretta Goggi (2°, 1981)

Una delle ballate italiane più belle di sempre. Loretta Goggi emoziona con la sua voce e un testo intenso che parla di amore e nostalgia. Un successo immortale che ha superato ogni classifica.

Sarà perché ti amo – Ricchi e Poveri (5°, 1981)

Non vinse, ma conquistò il mondo. “Sarà perché ti amo” è diventata una hit internazionale, simbolo della spensieratezza italiana e ancora oggi amatissima in tutto il mondo.

Felicità – Al Bano e Romina Power (2°, 1982)

Forse la canzone più popolare mai arrivata seconda a Sanremo. “Felicità” è sinonimo di allegria e unione familiare, un brano che continua a far cantare generazioni.

Una rosa blu – Michele Zarrillo (N.F., 1982)

Scartata a Sanremo ma diventata un successo intramontabile. “Una rosa blu” consacrò Michele Zarrillo come uno dei più raffinati interpreti della musica leggera italiana.

L’italiano – Toto Cutugno (5°, 1983)

Un inno nazionale non ufficiale. “L’italiano” rappresenta l’identità, i difetti e l’orgoglio del nostro Paese. Amatissima in tutto il mondo, è una delle canzoni italiane più famose di sempre.

Non voglio mica la luna – Fiordaliso (5°, 1984)

Con la sua voce graffiante, Fiordaliso portò un brano diretto e sincero sull’amore. “Non voglio mica la luna” divenne subito un classico anni ’80.


Donne – Zucchero (21°, 1985)

Un insuccesso sanremese diventato un trionfo popolare. “Donne” lanciò definitivamente Zucchero come artista internazionale e resta un brano iconico sulla femminilità.

Nostalgia canaglia – Al Bano e Romina (3°, 1987)

Romantica e intensa, “Nostalgia canaglia” è una delle canzoni più rappresentative della coppia. Un inno ai ricordi e ai legami del passato.

Quello che le donne non dicono – Fiorella Mannoia (8°, 1987)

Scritta da Ruggeri, è una delle canzoni più amate di sempre. Pur non vincendo, divenne manifesto dell’universo femminile, interpretata con eleganza e profondità da Fiorella Mannoia.

Almeno tu nell’universo – Mia Martini (9°, 1989)

Forse la più intensa tra tutte. “Almeno tu nell’universo” è una poesia immortale, un capolavoro vocale e interpretativo di Mia Martini, premiato dal pubblico più che dalla giuria.

Vattene amore – Amedeo Minghi & Mietta (3°, 1990)

Un duetto iconico, dolce e malinconico. “Vattene amore” è una delle ballate più ricordate degli anni ’90, con il celebre ritornello “trottolino amoroso”.

Gli altri siamo noi – Umberto Tozzi (4°, 1991)

Brano profondo e attuale, “Gli altri siamo noi” parla di empatia e fratellanza. Tozzi conferma la sua sensibilità artistica con un testo ancora oggi molto attuale.

Gli uomini non cambiano – Mia Martini (2°, 1992)

Un capolavoro senza tempo. Con la sua interpretazione struggente, Mia Martini consegna una delle più grandi interpretazioni della musica italiana, toccando corde universali.

La forza della vita – Paolo Vallesi (3°, 1992)

Un brano che parla di speranza e rinascita. “La forza della vita” è un inno alla resilienza, simbolo di un messaggio positivo e sempre attuale.

Cinque giorni – Michele Zarrillo (5°, 1994)

Una delle più belle canzoni d’amore degli anni ’90. Zarrillo emoziona con una melodia elegante e un testo profondo, che rimane un classico della musica italiana.

Con te partirò – Andrea Bocelli (4°, 1995)

Pur non vincendo, Andrea Bocelli conquistò il mondo. “Con te partirò” è oggi uno dei brani italiani più conosciuti e cantati a livello internazionale.


La terra dei cachi – Elio e le Storie Tese (2°, 1996)

Ironia e genialità in un’unica canzone. “La terra dei cachi” ha trasformato il sarcasmo in arte, raccontando l’Italia con leggerezza e intelligenza.

Laura non c’è – Nek (7°, 1997)

Un brano pop perfetto. “Laura non c’è” portò Nek al successo internazionale, dimostrando che anche chi non vince può fare la storia della musica.

Vietato morire – Ermal Meta (3°, 2017)

Un brano intenso e coraggioso, che parla di rinascita dopo la sofferenza. “Vietato morire” ha segnato l’affermazione di Ermal Meta come cantautore di grande sensibilità.

Una vita in vacanza – Lo Stato Sociale (2°, 2018)

Un inno generazionale ironico e travolgente. Anche senza vittoria, “Una vita in vacanza” è diventata un fenomeno pop, con un messaggio controcorrente sul lavoro e la felicità.

Musica leggerissima – Colapesce e Dimartino (4°, 2021)

Un brano che unisce malinconia e leggerezza con maestria. “Musica leggerissima” è diventata una delle hit più amate degli ultimi anni, simbolo della nuova canzone d’autore italiana.

Conclusione

Sanremo non è solo una gara: è una vetrina di storie, emozioni e capolavori senza tempo.


Molte delle canzoni che non hanno vinto sono diventate più grandi dei loro premi, accompagnando la vita di milioni di italiani.


Queste melodie ci ricordano che il vero successo non si misura in classifiche, ma nel cuore di chi ascolta. 🎶


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